L'arbitro, che indossava una singolare casacca nera con la scritta "Contenuto non commestibile: provoca itterizia e stipsi" uscì dal rettangolo di gioco e chiese che il pallone fosse restituito, ma dalla curva giunse un ruggito che era immediato interpretare come un "ma nemmeno se piangi in elfico!".

- Che succede? - chiese Trappo.

- Un Troll delle Caverne. - mormorò Carraralf - Sono esseri molto permalosi, e la sfera deve averlo colpito in un punto sensibile.

- Be', non possiamo prendere un altro pallone?

- Non ce ne sono: gli orchi devono esserseli mangiati tutti prima del fischio d'avvio. Così, giusto per caricarsi.

Incolonnati in una mesta processione l'arbitro, i guardialinee e i commissari della federazione si prostrarono a chiedere venia all'adiratissimo Troll delle Caverne. Dopo un paio di tentativi infruttuosi, i commissari si risolsero a implorarlo nella stessa lingua dei Troll, perciò sillabarono con aria umile una tipica litania del popolo degli Abissi.

- Capò? C'iu putìti ridàri 'u pallùni, ià? Pe' piaceri!

Il Troll, benignamente, sputò indietro il pallone semimasticato, non prima però di essersi divorato in cambio i guardialinee, con bandierina e tutto.

Il gioco riprese con una rimessa dal fondo. Il portiere degli hobbit calciò la sfera fino a centrocampo. Qui Riv'ahl'doss saltò tre metri oltre la testa del diretto avversario e s'impossessò della palla. Dribbling su dribbling divorò i metri che lo separavano dall'area di rigore avversaria. Scambiò con Ron'aldh'okk (digrignando le zanne a sciabola finché quest'ultimo, facendo violenza alle proprie abitudini, gli restituì la sfera). Poi, non avendo più avversari, si fece tunnel da solo, si sgambettò resistendo però al proprio stesso fallo, e infine caricò il povero portiere hobbit, che si ritrovò un piercing a forma di pallone di cuoio nell'ombelico. L'ultimo difensore hobbit, travolto senza speranza, rotolò con tutta la sfera nella propria porta, insaccandosi contro la rete a mo' di Salame Ungherese.

L'arbitro fischiò il gol. Gli spalti esplosero. Gli spettatori orcheschi si papparono il resto del pubblico pagante in un tripudio festoso di denti, bava, scaglie e artigli.

- Strunz! - gridò Trappo - Non puoi fare qualcosa, Carraralf?

Il vecchio stregone si tolse il cappello a punta e lo usò per coprirsi vergognosamente il viso.

- Certo che come mago sei proprio un cesso. - sibilò lo hobbit - Come hai fatto a diventare dirigente del CONI?

- Pensa che mi hanno offerto anche il posto di Ministro delle Finanze. - balbettò Carraralf, con una vocina piccola piccola che però non riuscì a impietosire Trappo.

Tutto sembrava deprimente, poiché le cose si erano messe al brutto e non si riusciva a vedere un rimedio. La situazione non era mai stata così nera, ve lo dico io!

Quant'ecco il colpo di scena! Trappo si alzò dalla panchina e si battè una mano sulla fronte.

- Per la barba del vecchio Tuc, ho avuto un'idea eccezionale! Adesso so come possiamo vincere questa partita!

FINE

(la storia prosegue e si conclude nella terza parte della Trilogia, dal titolo "Il ritorno di 'o Rey")