L'omo e la fimmina 'mericani si taliarono tra loro, tanticchia scantati. - Davvero? E... cosa?

Montalbano sorrise. - Ai vostri alieni il deserto 'mericano pieno di cactus, di musica country e di indiani navacco, vìditi oggi e vìditi domani, ci aveva assolutissimamente scassata la minchia... Iddi cercavano un posto garruso dove manciari bene e trovare fìmmine 'ngarbate di fora ma di foco tra le lenzola. In una parola, la Sicilia.

- Minchia! - commentò Mimì Augello.

- Minchia! - approvò il dottor Pasquano.

- Minchia! - aggiunse per ossequio Catarella.

- Minchia! Cioè... volevo dire... - s'imparpagliò per lo stupore Mulder, perdendo addirittura per un istante la perfetta piega del ciuffo - ...Che prove avete, a sostegno della vostra ipotesi?

Montalbano pruì un foglietto all'americano. - Questo pochi minuti fa arrivò. E' dello scomparso Pignataro Cocò.

Mulder era troppo amminchiato dallo stupore per leggere. Scully gli strappò il foglietto di mano e si schiarì la voce.

- Mariuccia bedda, ti prego di mandarmi al più presto trentacinque chili di piscispada, sei quintali di melanzane, una tonnellata di Sammarzano, un barile di capperi, due casse di pistacchi, dieci damigiane di Marsala, un baule di pasta di mandorle, ottomilaseicento cannoli e un tir di cassata fresca, ché qui i pìccioli ci facciamo!

Montalbano sorrise ancora. - Quel fetuso aprirà nautra trattoria, in un posto più importante assai della strata per Montelusa... E vedrete che, con la panza piena, quei cornuti d'alieni la smetteranno di rapìri la gente. Megghio taggliuzzari un piscispada al cartoccio che un cristiano, credìte ammia.

Gli aiutanti di Montalbano si fìciro tutto torno il commissario e lo riempirono di felicitazioni per il caso risolto.

- Voi stisso pirzonalmente di persona sìte sempre il più 'ntelligente, dottore. - esultò Catarella.

Pignataro Mariuccia si premurò di pruirgli una fumante tazzina di caffè ben zuccherato. - Tenìte, commissario, ve lo siete ammeritato. Lo arrimino io o ve lo arriminate da solo?

- Uhm... - mugugnò Mulder - Può darsi che abbiate ragione, caro Catt.. ahi!

La fìmmina 'mericana lo zittì con un puntatune negli stinchi. Poi si strusciò, con coscia longa e tutto, contro Montalbano.

- Sono molto interessata ad approfondire la vostra teoria, commissario. - sussurrò languida, con voce da fìmmina di letto fatta e crìata.

Montalbano aveva giustappunto un certo qual pitìtto al suo carrico da undici, per cui strizzò l'occhiolino ai suoi aiutanti e sorrise alla fìmmina 'mericana. - Come no, agente Scully. Ho un ufficio tranquillo da cui si può taliare il mare al tramonto e le stelle sparluccicanti. Iamunìnni.

- Ma... Scully! - balbettò ammalucchito l'americano masculo - E il rapporto per Skinner? E le autopsie? E il nostro informatore Gola Profonda? E l'Uomo che Fuma? E la Teoria del Complotto? E gli esperimenti genetici? E le basi segrete dell'Area 51? E il virus alieno? E mia sorella Samantha?

Scully sorrise con l'aria di chi finalmente ha trovato l'equilibrio che cercava invano da tempo. - Mulder... riguardo a tutto questo, c'è una cosa che voglio proprio dirti. - s'interruppe, prese fiato e scandì - Caro Mulder, di tutto questo non me ne fotte una beneamata minchia.

- Parola di Montalbano. - approvò il commissario.