Quando andrete a vedere Interstellar di Christopher Nolan (e non mettiamo neanche il se) ad un certo punto ammirerete un buco nero. Ebbene, a creare quella simulazione sono stati gli autori degli effetti speciali, ma a guidarli c’era Kip Thorne, o meglio, il professore Kip Thorne. Ovvero, uno dei più importanti astrofisici americani. La sua matematica ha guidato la creazione di questo effetto visivo affascinante, la simulazione più accurata di ciò che potrebbe essere un buco nero.

Lo potremmo chiamare l’uomo delle stelle, ma forse la definizione più giusta è l’uomo dei buchi neri. Kip Thorne è un fisico teorico che ha collaborato con Christopher Nolan, Jonathan Nolan, Lynda Obst e con il suoervisore agli effetti speciali, Paul Franklin nel creare la parte più visionaria del film, ma su una solida base scientifica. Thorne ha poi scritto un libro, intitolato The Science of Interstellar, pubblicato dalla W. W. Norton & Company, proprio per raccontare la scienza che c’è dietro Interstellar.

Nato a Logan, Utah, nel 1940, Thorne ha conseguito la laurea presso la Caltech nel 1962 e il Ph.D. presso la Princeton University nel 1965. È poi tornato alla Caltech, come professore associato nel 1967, ed è diventato professore di ruolo in fisica teorica nel 1970, poi The William R. Kenan, Jr., Professor nel 1981, The Feynman Professor of Theoretical Physics nel 1991, e in fine The Feynman Professor of Theoretical Physics, Emeritus, nel 2009.

Le ricerche di Thorne si sono focalizzate sulla teoria generale della relatività di Einstein e sull’astrofisica, con particolare attenzione alle stelle relativistiche, ai buchi neri e alle onde gravitazionali. È stato co-fondatore (insieme a R. Weiss e R.W.P. Drever) del LIGO (Laser Interferometer Gravitational Wave Observatory) Project, con il quale è ancora associato.

Thorne è stato eletto all’American Academy of Arts and Sciences nel 1972, alla National Academy of Sciences nel 1973, e alla Russian Academy of Sciences e all’American Philosophical Society nel 1999. È stato insignito di importanti riconoscimenti, come il Lilienfeld Prize dell’American Physical Society, la Karl Schwarzschild Medal della German Astronomical Society, l’Albert Einstein Medal della Albert Einstein Society di Berna, Svizzera, la UNESCO Niels Bohr Gold Medal dell’UNESCO, e il Common Wealth Award for Science, ed è stato nominato California Scientist of the Year nel 2004.

Per il suo libro per i non scienziati, Black Holes and Time Warps: Einstein’s Outrageous Legacy (Norton Publishers, 1994), Thorne, è stato premiato con l’American Institute of Physics Science Writing Award, con il Phi Beta Kappa Science Writing Award, e con il (Russian) Priroda Readers’ Choice Award. Nel 1973, Thorne, ha co-scritto il libro di testo, Gravitation, grazie al quale gran parte della generazione attuale di scienziati hanno potuto apprendere la teoria generale della relatività. Cinquantadue fisici hanno conseguito il PhD presso la Caltech, durante il personale insegnamento di Thorne.

Nel 2009, Thorne, si è dimesso da Feynman Professor alla Caltech, con l’intento di intraprendere una nuova carriera

nella scrittura, nella cinematografia e nei film, sempre continuando a far ricerche scientifiche. Attualmente sta scrivendo un libro di testo sulla fisica classica, a quattro mani, insieme a Roger Blandford. La sua attuale ricerca è focalizzata sulle dinamiche non lineari delle curve spazio-temporali.

Christopher Nolan ha agevolato una collaborazione unica nel suo genere tra Kip Thorne ed il supervisore agli effetti visivi Paul Franklin, per fornire un livello senza precedenti di autenticità dell'universo in cui i personaggi si addentrano nel film. Thorne si è recato a Londra per incontrarsi con il team addetto agli effetti visivi, presso la Double Negative, e ha lavorato a stretto contatto con i designer della compagnia ed i software developers per riprodurre degli oggetti il più fedele possibile agli standard scientifici, come ad oggi sono concepiti.

Per Thorne, che è anche uno dei produttori esecutivi del film, il processo creativo che c’è stato dietro a Interstellar è stato esilarante. “La storia è emersa dalle menti fertili degli sceneggiatori, ma sempre entro i confine stabiliti dalla scienza, o da ciò che possiamo ragionevolmente estrapolare sui concetti che vanno leggermente oltre le frontiere della nostra conoscenza”.

Usando le teorie gravitazionali reali di Thorne - degli effetti della gravità sulla luce intorno al buco nero, ed il viaggio attraverso un wormhole - il team del Double Negative le hanno tradotte con i software in effetti speciali, e sono stati in grado di plasmare questi elementi assolutamente sconosciuti, con una risoluzione altissima ed una precision scientifica pertinente più di quanto non fosse mai stato tentato in precedenza. Per Thorne, l’osservazione della loro realtà fisica ha portato a nuove scoperte rivelatrici. “Tutto quello che posso dire è che abbiamo visto delle cose che mi hanno stupito”, ha affermato Thorne meravigliato. “Abbiamo imparato nuove cose riguardo l'aspetto visivo dei buchi neri e dei wormhole durante il processo di creazione di questo film”.