Poteva John Perry, novantenne ma in un corpo poco più che trentenne, essere soddisfatto della placida vita da difensore civico di una colonia tranquilla, dopo aver vissuto i precedenti anni della sua vita in costante pericolo, come soldato delle Forze di Difesa Coloniale?

E che dire di sua moglie, Jane Sagan, che in un certo senso in quella vita piena di pericoli c'era nata, senza avere mai visto altro?

Ci hanno pensato bene al comando dell'Unione Coloniale prima di chiedere loro di imbarcarsi in una nuova avventura. La lista dei candidati non era lunghissima, e loro due non erano proprio in cima, ma erano candidabili, avevano lo spirito e le attitudini.

La missione? Comandare l'inizio di una nuova colonizzazione, Nuova Roaonoke, con elementi presi da diverse colonie, anzi dalle prime dieci. Un'esperimento mai tentato prima. Una sfida.

Ma le cose ovviamente non sono come sembrano, e tanti pericoli arriveranno da ogni fonte, anche la più inaspettata.

Dopo Morire per Vivere e Le Brigate Fantasma, torna l'universo narrativo immaginato da John Scalzi, che vedremo presto trasposto in TV.

Con un esordio fulminate e divertente John Scalzi ci presenta il mondo ordinario di John, fatto di piccole controversie, ritmi di vita placidi, e ci catapulta senza soluzione di continuità in un'avventura fatta di continui colpi di scena, di invenzioni che ti accolgono quasi a ogni giro di pagina.

È veramente difficile entrare nel dettaglio della storia senza rivelare troppo, ma è necessario in questo caso, perché tanti sono i capovolgimenti narrativi. Quando pensiamo di avere capito tutto, di avere compreso quale sia la fregatura, quando cominciamo a disperare per il destino di John e Jane e la figlia adottiva Zoe, ecco che Scalzi tira fuori l'espediente giusto, l'escamotage che risolve la situazione e porta avanti la trama, rispondendo a domande, ma anche ponendone di nuove.

Non trucchi beninteso, ma incastri logici, di sorprendente semplicità col senno di poi. 

Una lettura che dal punto di vista del divertimento è trascinante. Il classico libro che ti fa perdere la fermata giusta della metropolitana.

Continuando a sfruttare, in un quadro totalmente fantascientifico, stilemi dai vari generi, Scalzi stavolta comincia quasi con toni da commedia, attinge poi a piene mani all'epopea del western, mescolando al tutto anche l'intrigo da political e legal thriller, per lasciare questa volta sullo sfondo la fantascienza militare.

Infatti se nella SF militare i rapporti tra i personaggi sono legati al grado, al doversi accettare e rispettare in funzione di una gerarchia, stavolta John deve guadagnarsi il rispetto sulla base delle sue azioni, delle sue decisioni prese in poco tempo, in situazioni estreme.

Il romanzo è anche in questo caso in prima persona, dal punto di vista di John, ma riesce a distaccarsene con abilità, in pochi momenti in cui è lo stesso protagonista a ricostruire ciò che gli accade intorno. Il risultato è una comprensione maggiore di quanto non si ha normalmente in un romanzo stretto sul punto di vista del protagonista.

In conclusione Leggere L'Ultima Colonia è un piacere. Riconcilia con la buona fantascienza di intrattenimento, ma anche con il godimento della lettura, a prescindere dal genere. È vero che rimescola tante situazioni, tante idee viste nella storia della fantascienza, ma come sempre è il come a fare la differenza. E in questo caso la miscela funziona.