Lo scrittore di fantascienza Dmitry Glukhovsky ricercato dalla polizia russa
L'autore della popolare serie Metro 2033 ha pubblicato post su Instagram chiedendo la fine della guerra. Ora...
S*, 9/06/2022
La profezia del crepuscolo
Nuovo romanzo dell’autore russo che ha sorpreso il mondo con Metro 2033. Un'affascinante ipotesi della fine...
Pino Cottogni, 31/05/2013
Verso la luce
Il primo romanzo russo ispirato dal progetto Metro 2033 Universe creato da Dmitry Glukhovsky.
Pino Cottogni, 26/03/2012
4 commenti
Aggiungi un commentoComplimenti Maurizio per il pezzo: si vede che ti sei documentato molto e che sia il romanzo che il gioco ti sono piaciuti.
Anch'io ho fruito di entrambe le opere, libro prima e videogioco poi, e concordo sul fatto che i media sono in grado di proporre esperienze diverse basate sulla stessa opera (ottimo l'esempio di The Road).
Quello che mi ha un po' infastidito è che il videogioco non ha osato: Artyom nel romanzo non spara la quantità di colpi che invece vengono sfruttati dalla sua controparte interattiva, questo perché 4A Games ha voluto, in un'ottica di apertura alla più ampia fetta di gamer possibile, rimanere sui noti binari dello sparatutto in soggettiva.
Avrei preferito interpretare un Artyom indifeso, mentre cammina nelle gallerie più pericolose senza un arsenale nello zaino, semplicemente ascoltando, rabbrividendo, fuggendo. Sarei stato molto più felice, quindi, di vivere un'esperienza simile a quella del libro, per vedere veramente se ciò che la mia immaginazione aveva creato leggendo era simile a ciò che i miei occhi e le mie orecchie potevano finalmente provare dal vivo.
Il problema è che il videogioco è un media giovane e ha ancora molta strada davanti.
Ti consiglio di provare Heavy Rain, anche se non è attinente alla fantascienza in genere. Sicuramente, però, è qualcosa di diverso dal solito.
Temo che tu non abbia capito nulla. Io CRITICO l'impostazione di un certo tipo di FANTASCIENZA, poiché nel caso di Metro 2033 si risolve tutto nella eterne ed eterea lotta tra buio e luce; ritengo che per chi scrive il genere sia un modo fin troppo semplice di risolvere le cose.
Preciso che l'articolo non è una recensione del libro e del gioco, ma un tentativo di capire come si evolve il rapporto tra letteratura e videogiochi, in che modo continuano a contaminarsi, usando come esempio l'ultimo caso commerciale in ordine di tempo. Non ho giocato Metro 2033, ma se vai su Youtube trovi numerosi filmati ingame registrati dai giocatori, e che per me che "videogioco" da più di vent'anni sono sufficienti per farmi un'idea dell'atmosfera e delle dinamiche di un gioco. Per il romanzo mi sono affidato alle varie interviste rilasciate dall'autore, in cui lui stesso spiega la trama (per altro nota e disponibile in rete) e i contenuti.
Ripeto, non è una recensione del libro e del gioco, ma un modo per capire se anche dall'est europeo arriva fantascienza contaminata da elementi pseudo-mistico-religiosi, come sta succedendo anche negli USA (guardati gli ultimi thread e troverai parecchi interventi su questo argomento.)
Complimenti per l'approfondimento. Stò per iniziare il libro (per il videogame aspetterò ancora qualche settimana) e la trama mi attira molto.
Per la conclusione finale sono convinto che la versione video non riuscirà mai (nel bene e nel male) a sostituire l'immaginazione che mette ciascuno di noi quando scorre una pagina di un qualsiasi libro.
Direi che nel libro (il videogioco non l'ho provato) non ci siano elementi pseudo-mistico-religiosi, se ho capito cosa intendi. Però imho non si tratta di scifi vera e propria nonostante l'ambientazione post-apocalittica, ma di un forte contenuto "esopico" veicolato in questo modo, come succede spesso nella letteratura russa.
(bell'articolo!)
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