Se si osserva il cast tecnico ed artistico di Predators, il nuovo film che altro non che un reeboot o se volete un sequel del primo film della saga fantascientifica di Predator, ci sono almeno due nomi che spiccano su tutti. Il primo è garanzia di qualità, di passione, di uno che sa come si fa cinema. Il secondo è un po’ strano, sembra un pesce fuor d’acqua, ma ha anche lui molta qualità da offrire. Stiamo parlando rispettivamente di Robert Rodriguez, produttore del film con la sua Troblemaker Studios, e di Adrien Brody, l’attore protagonista della pellicola.

Non può non partire da qui una breve carrellata sul cast di Predators, film che intende rilanciare una saga iniziata nel 1987, con il primo film, Predator, diretto da John McTiernan.

Robert Rodríguez è uno dei registi più apprezzati ad Hollywood, ma senza dimenticare che è anche sceneggiatore, produttore, montatore, direttore della fotografia e compositore musicale. Praticamente una specie di macchina vivente del cinema, uno che conosce bene il mestiere in tutti i suoi aspetti e il mestiere nasce anche da una sviscerata passione per la Settima Arte.

Rodríguez è nato in Texas, ma è di origini messicane. Realizza il suo primo cortometraggio nel 1991, dal titolo Bedhead, con l’aiuto dei suoi fratelli, ma già l’anno successivo dirige il suo primo film, El Mariachi con un budget di appena 7mila dollari. Il film è un esplicito omaggio al cinema di Sergio Leone e riceve una certa attenzione dalla critica. Oltre a vincere l'Audience Award come miglior film drammatico al Sundance Film Festival partecipa ai festival di Berlino, Monaco, Edimburgo, Deauville e Yubari (in Giappone).

Nel 1995, gira Desperado, secondo episodio di una trilogia cominciata con El Mariachi, che oltre ad un budget adeguato può contare anche su una star come Antonio Banderas.

Sempre in quell’anno arriva Four Rooms, film collettivo ed in quattro episodio che vede dietro la macchina da presa anche Quentin Tarantino, Allison Anders e Alexandre Rockwell.

Il successo, però, arriva con Dal tramonto all'alba (1996), con protagonisti George Clooney e l’amico regista Quentin Tarantino (che firma anche il soggetto della pellicola). Il film è a metà tra un horror e un poliziesco.

A questo punto la carriera di Rodríguez decisamente decolla. Girà tra il 2001 ed il 2003 la trilogia di Spy Kids (Spy Kids, Spy Kids 2 - L'isola dei sogni perduti e Spy Kids - Missione 3D: Game Over) con Banderas co-protagonista. Si tratta di pellicole per ragazzi che mescolano la spy-story e l’avventura, con due bambini che scoprono che i loro genitori sono delle ex-spie e che a loro volta diventano agenti segreti per salvarli.

Con C’era una vota il Messico, Rodríguez chiude la trilogia western iniziata con El Mariachi e proseguita con Desperado, ma soprattutto omaggia il nostro Sergio Leone.

Altro importante successo di pubblico arriva con Sin City (2005), tratto dall'omonimo fumetto di Frank Miller, a sua volta co-regista della pellicola.