Sempre senza svelarci troppo, che ruolo ha Castel del Monte nel tuo romanzo?

Nella mia storia il Castel del Monte è un Bulé, un luogo, di un mondo ancora in evoluzione e arcaico, dove si riuniscono i massimi governanti della Galassia per suggellare una pace galattica tenuta a fatica. I cattivi di turno vogliono distruggere la struttura e uccidere tutti in modo da destabilizzare la Galassia, spingerla verso una guerra per impossessarsene.

Un romanzo come il tuo, ambientato in parte in un’epoca storica ben definita, avrà richiesto sicuramente un accurato studio sugli usi e costumi e sulle vicende storico-politiche del 1200. Quanto è stato faticoso questo lavoro preparatorio e cosa ne rimane, poi, in un romanzo come questo?

Ti dirò di più, il romanzo tocca civiltà e misteri dell’intero pianeta, per una ragione che sarà nota alla fine. Dal Toltechi ai Druidi, dall’Australia al Mare del Nord. Ho dovuto studiare moltissimo per non commettere errori, e ho il terrore che qualche lettore particolarmente esperto ne scovi qualcuno. Sino a oggi mi è andata bene. Una grossissima difficoltà è stata quella di descrivere quello che avrebbe dovuto essere il comportamento di un imperatore del tredicesimo secolo. E, cosa determinante, il suo rapporto con gli arabi. Deve essermi andata bene visto che sempre Ugo ritiene che uno delle parti migliori della narrazione è proprio il rapporto di Federico con l’Islam. Intanto incrocio le dita e aspetto.

A questo punto, ci racconti brevemente la trama?

Donato Altomare
Donato Altomare
Federico II sta percorrendo la Puglia per imbarcarsi e raggiungere la Sicilia. Deve spegnere la ribellione dei Baroni che hanno approfittato della sua lontananza per tentare di impossessarsi del potere in tutta l’isola. Fa tappa al Castel del Monte (che nella mia storia già esiste e non è stato, come vuole la tradizione, costruito da lui). Lì si sta svolgendo uno scontro tra i tre esseri alieni che hai citato all’inizio e un essere allampanato che si difende bene, ma che non può reggere l’assalto simultaneo dei tre. Alla fine soccombe, davanti agli occhi esterrefatti dell’Imperatore. In un ultimo tentativo di evitare la distruzione, l’essere morente dà a Federico un amuleto che lo rende immortale e lo trasforma in Custode. Ma di cosa? Gli dà anche l’Omphalos, un gioco molto particolare, una sorta di scacchiera tridimensionale con i micro personaggi animati che combattono e muoiono davvero. L’alieno dall’aspetto levantino vuole il gioco che è la chiave del potere per la Galassia, ma può farlo soltanto sconfiggendo il ‘nuovo’ Custode. Cioè Federico. Che non ha la minima idea di come si giochi. Dal 1200 è un continuo tentativo dell’Imperatore immortale di impratichirsi nel gioco. Viene anche sfidato quando è ancora impreparato, ma se ne esce con un colpo a sorpresa che ha però risvolti negativi per tutti. Federico in seguito apprende del tentativo dei tre di distruggere il Castello mentre è in atto il Bulé e sa che ci sono dei Difensori, ma non sa come chiamarlo. Anzi lo sa, difatti lo può fare grazie alla musica del Castello, ma non ha la minima idea di come avere questa musica dal Castel del Monte. In loro aiuto intervengono due fidanzati, lei docente di musica, lui un ragazzo dalle idee strambe che ha un’idea curiosa: le feritoie del Castello sono davvero strane e insolite, insomma, un mistero nel mistero. Forse potrebbero rappresentare grandi note e le mura del Castello un antico pentagramma (sì, lo so, non esisteva allora il pentagramma, l’ho detto per semplicità). In tutto questo si intrecciano storie d’altri mondi e altre epoche (nel perfetto mio stile di romanzo a grappolo) che vedono coinvolti altri personaggi, da Pier delle Vigne al carabiniere, ecc. ecc. in un crescendo che porterà allo scontro finale.Consiglio di non iniziarlo a leggere la sera prima di addormentarsi perché di corre il rischio di passare la notte incollato al libro.

Quanto è stato facile scrivere una storia che temporalmente si dipana dal 1200 al 2019?

L’ho già accennato. È un consiglio che do a tutti quelli che affrontano storia ambientate nel passato. Documentarsi, documentarsi, documentarsi. E sperare che qualcosa non sfugga.

Per le Edizioni della Vigna è uscito recentemente anche un altro tuo romanzo, L’Isola scolpita. Di cosa si tratta?

Immagina un’isola cha appare al largo della Sicilia all’improvviso e che ha scolpita nella sua roccia la storia dell’umanità. Immagina che sia impossibile approdarvi. Immagina che un ragazzo riceva un richiamo irresistibile e che sia l’unico a raggiungere l’isola. Immagina che sull’isola si forgi il destino dell’umanità, ma che qualcuno lo ha imprigionato, il Destino, e che in questo modo ha gettato l’umanità nel caos. Immagina che lì ci siano due donne bellissime, una in carne, molta buona carne, e ossa e l’altra di pietra, immagina che il giovane sia tremendamente attratto dalla donna e che… Il resto vi conviene leggerlo.