Se qualcuno ci riesce, un settore che andrebbe coltivato è quello dell'editoria per ragazzi, sia perché i romanzi per ragazzi che affrontano tematiche di fantascienza sembrano avere un certo mercato (e una bella fetta del mercato generale dell'editoria è costituita stranamente proprio dai lettori giovani), sia nella speranza che i lettori giovani rimangano lettori anche da adulti. Alessandro Fambrini
E ora, un motivo che fa a pugni con quanto ho appena detto. Buona parte della bellezza e dell’originalità della fs italiana deriva dal fatto che le sue opere scaturiscono da urgenza e passione, anziché da esigenze di mestiere e dalla pratica ben consolidata di routinier. La fs non è solo continuità, è anche discontinuità, sorpresa, ribaltamento dell’ovvio. Almeno, mi piace pensare che lo sia. E tutto ciò nasce più facilmente ai margini che al centro di un sistema. Da quei margini, riviste come Futuro Europa, Nova SF o Robot hanno dato tanto alla fs italiana e speriamo che possano darlo ancora.
Ecco, questi sono i miei due argomenti, e ovviamente la risoluzione della contraddizione è implicita: per essere tali, i margini hanno bisogno di un centro cui rapportarsi. Finora, forse, abbiamo avuto solo i margini.
Non credo che la fs potrà mai essere davvero per il grande pubblico. La fs richiede troppa attenzione, intelligenza, conoscenza: la condizione di esistenza che potrebbe permettere una larga condivisione di tutto ciò, e di altro ancora, può aver luogo solo in un’utopia che, ahimè, mi sembra molto al di là da venire. Però, se davvero da romanzi come quello di Tonani verranno tratti dei film, la ripercussione a livello di popolarità potrebbe essere notevole. Speriamo solo che ciò non comporti anche un appiattimento delle qualità del nostro genere preferito.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID