Con un colpo a sorpresa, il primo numero di Short Stories non espone sulla copertina un fiero numero 1, ma un ancor più fiero numero 3.
Giorgio Sangiorgi e Luca Oleastri vogliono così continuare un'iniziativa nata quasi trent'anni fa, la fanzine Short Stories che pubblicò due numeri nel 1980. Allora chi voleva pubblicare una rivista doveva armarsi di ciclostile o di fotocopiatrice, battersi tutte le matrici con la macchina per scrivere, fare i titoli usando i caratteri traferibili, distribuire la sua creazione a un ristretto gruppo di amici/lettori con i quali si comunicava con i tempi lenti della posta tradizionale.
Oggi Short Stories riparte avvalendosi di sistemi di impaginazione sofisticati, e di un sistema di stampa e pubblicazione, Lulu.com, che permette di stampare solo le copie che vengono vendute, in buona qualità e a costi comparabili con quelli della stampa normale. Il risultato potenzialmente non ha nulla da invidiare al prodotto dell'editoria tradizionale: l'unica discriminante può essere la qualità del lavoro di editing e di grafica, nei quali spesso gli editori dilettanti mostrano la loro inesperienza. Ma non è affatto il caso di Short Stories, realizzata con tutti i crismi e che si avvale tra l'altro delle splendide illustrazioni di Luca Oleastri.
Senza pretese ma con molto entusiasmo, Short Stories si affaccia al mondo dell'editoria di genere, che in Italia data eoni di esperienza, che ha visto periodi esaltanti e tremendi tracolli, col desiderio di resuscitare la piacevolissima tradizione del racconto illustrato.
La rivista nasce dunque da un atto d’amore che scaturisce da ogni piccola o grande impresa, come questa nostra e che germoglia dalla passione per il racconto fantastico, per la fiaba, per la poesia che viene da mondi lontani e, ovviamente o principalmente, per le seduzioni della fantascienza.
Tra gli autori presenti in questo numero, che ospita ben diciannove racconti, troviamo nomi noti come Paolo Bellomi, Pierre Jean Brouillaud, Giovanni Mongini, Giampietro Stocco, Simone Conti, Donato Altomare e lo stesso Giorgio Sangiorgi e autori esordienti come Paolo Alberto "Taser" Reale, Giandomenico Amato, Riccardo Tronci, Simone Piazzesi, Antonio Parrilla, Fabio Monteduro, Luca Nisi, Massimo Tommolillo, Roberto Paris, Giuseppe Picciariello.
C'è anche un autore americano, Raymund Eich, con un racconto nato proprio dall'ispirazione giunta da un disegno di Luca Oleastri; e dai numeri della vecchia fanzine degli anni ottanta viene recuperato un racconto di Daniele Brolli.
Ogni racconto è illustrato da una o più tavole in bianco e nero (in totale sono una trentina).
Gli editori consigliano l'acquisto del libro stampato, perché è un peccato perdere il piacere della carta tra le mani (una bellissima carta "pulp", proprio come la volevamo), carta che valorizza grandemente anche lo stile un poco vintage delle illustrazioni in bianco e nero.
Per acquistare Short Stories l'indirizzo è stores.lulu.com/edizioniscudo, dove è anche possibile vedere un'anteprima delle prime quindici pagine.
Si paga Short Stories direttamente tramite carta di credito (Visa o Mastercard) oppure tramite PayPal sempre tramite il sito di lulu.com.
Per Saperne di più su Short Stories shortstoriesmag.splinder.com
7 commenti
Aggiungi un commentoHai ragione, era rimasta una prima persona plurale dal comunicato stampa dei ragazzi di Short Stories.
Ho corretto mettendo "Gli editori consigliano".
S*
Promette molto bene.... entro un paio di giorni ordino anche io...
Niente sorprese, allora. Ma è comunque bello sapere che ci sono ancora delle certezze nella vita, dei valori sicuri
(pero' secondo me 7 euro per la versione elettronica sono un po' tantini...)
E perché mai? Pensi che valga più la carta che quello che c'è scritto sopra?
S*
Be', si dà il caso che su Lulu se abbassi il prezzo della versione elettronica, abbassi anche quello della versione cartacea. Che, effettivamente, per un lavoro che sarà sicuramente di ottima qualità, ma non presenta una lista di autori di fama internazionale, e in cui anche quelli un minimo conosciuti a livello nazionale lo sono giusto nel "ghetto", rischia di scoraggiare i possibili acquirenti.
Allora, qui ci sono due discorsi: il prezzo su carta parte comunque svantaggiato, perché ci sono i costi di stampa. A questo si aggiunge il costo della spedizione, che non è poco. Per un prodotto amatoriale, mi sembra già una scommessa un po' azzardata.
Allora, uno si dice: lo prendo in formato elettronico. E si trova davanti 7 euri. Che magari, a livello di lavoro, li vale anche, ma è completamente fuori dal mercato, come tu m'insegni.
Ora, avrai capito che non sto mettendo in discussione il rapporto qualità/prezzo del prodotto, ma per un primo numero (anche se è il terzo, vabbè), direi che un prezzo un po' più promozionale potrebbe aiutare a catturare lettori.
Poi naturalmente mi auguro di sbagliarmi e auguro loro di sbaragliare tutte le fanzine e anche le riviste professionali che ci sono sul mercato, Robot compresa
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