In un lontano futuro l'umanità si è propagata su miliardi di Terre gemelle, costretta alla migrazione forzata dagli ideali di Chiese oltranziste. L'invenzione del Ripper, il sistema che permette di oltrepassare le soglie dell'infinito multiverso che ci circonda, ha consentito all'umanità di trasferirsi con viaggi senza ritorno su miliardi di mondi abitabili, gemelli del nostro. Il primo colonizzatore fu un giovane di nome Owen che decise di diventare l'unico colono maschio del nuovo pianeta e partì dalla Terra portando con sé un intero collegio femminile... contro la volontà delle ragazze. Owen in seguito venne considerato il fondatore delle nuove nazioni umane nell'universo e Padre-profeta della religione del "Testamento del Primo Padre". Ma la diaspora umana rischia di distruggere l'intero universo perché i miliardi di coloni arrivati sui nuovi pianeti hanno portato con sé specie animali e vegetali che tendono a schiacciare e sostituire quelle autoctone.

In una organizzazione sociale ottusa e maschilista, una giovane donna comprende i segni dell'imminente catastrofe e agisce suo malgrado per creare una nuova società umana che sappia integrarsi e vivere con rispetto sui nuovi mondi.

È questo in sintesi il plot di Un miliardo di donne come Eva di Robert Reed, romanzo vincitore del premio Hugo 2007, pubblicato in Italia dalla Delos Books nella collana Odissea Fantascienza.

Robert Reed è nato a Omaha, nel Nebraska il 9 ottobre, 1956. Si è laureato in Biologia nel 1987, presso la Nebraska Wesleyan University, dove ha lavorato come tecnico di laboratorio dal 1979 al 1980, e presso la Mapes Industries dal 1978 al 1987. Ha pubblicato undici romanzi e ben 140 racconti, a cominciare dal suo primo romanzo, The Leeshore (1987).

Con il nome di Robert Touzalin ha vinto, nel 1986, il concorso denominato L. Ron Hubbard Writers of the Future ed è stato finalista al W. Campbell Award come miglior nuovo scrittore nel 1987.

Molti suoi racconti, oltre ad apparire su varie riviste, sono stati pubblicati in varie e prestigiose antologie e sono apparsi in Gran Bretagna, Russia, Giappone, Francia e Spagna, nonché in Italia. Tra quest’ultimi ricordiamo almeno La ficcanaso (The Busybody, 1990) apparso in Millemondinverno 1991, della Mondadori, e Marrow (1987), pubblicato in Strani universi (1998) a cura di Piergiorgio Nicolazzini, per l’Editrice Nord.

Reed – a cui abbiamo rivolto alcune domande in occasione dell’uscita di Un miliardo di donne come Eva e che si è dimostrato un tipo molto spiritoso - vive a Lincoln, in Nebraska, con la moglie, Leslie, e la figlia, Jessie.

Il tuo background scientifico in biologia ha influenzato il tuo stile?

Quello che posso dirti a riguardo del mio lavoro è che non imbroglio con la biologia quanto invece faccio con le altre scienze. È più facile per me inventare qualche ridicolo macchinario che ti permette di spostarti attraverso gli universi alternativi al nostro, piuttosto che inventare qualcosa riguardo alla biologia. Le forme di vita che popolano i mondi che invento mi devono sembrare ragionevoli. Sono un tipo molto sensibile sulla biologia.

Puoi dirci qualcosa in pi su Un miliardo di donne come Eva?

Il romanzo narra la storia di una famiglia umana che vive su una Terra alternativa che è stata colonizzata. Lo scopo di questo mondo – quello che la maggior parte dei suoi cittadini vuole, al di là del governo e degli obiettivi economici – è quello di utilizzare ogni risorsa e bene per costruire nuovi macchinari che permettono l’invio di coloni verso nuove Terre ancora vergini. Le specie native, ovviamente, vengono messe da parte. Forse, in futuro, ognuno di questi nuovi mondi arriverà ad autodistruggersi, ma quello che è importante è che si continui ad inviare centinaia di migliaia di coloni su mondi sconosciuti.