Come ci hai appena spiegato, nel romanzo, la razza umana ha imparato a spostarsi tra Terre alternative: potresti darci qualche informazione in più su questo aspetto del libro?

Ho immaginato che l'universo sia un pezzetto minuscolo di un multiverso infinito. I “Rippers” sono macchine che permettono a piccoli gruppi di persone di spostarsi verso terre che sono separate dalla nostra da piccolissime distanze, ma che sono in dimensioni invisibili. Dovrebbe essere una macchina semplice da costruire, se consideri quante volte compare nel

libro, ma ho perso i disegni originali, e quindi non è possibile ricostruirla.

In questo libro descrivi una società maschilista nella quale è una donna ad impersonare il ruolo chiave: è una metafora della forte relazione tra uomini e donne nella società moderna?

Ho i miei buoni motivi perchè la mia protagonista sia una donna:A) Mi trovo a mio agio con i personaggi femminili.B) La prospettiva delle cose di una donna è molto più interessante del punto di vista maschile ed ha a che fare con l'essere trattata come un ricco tesoro che potrebbe essere rubato.C) Non c'è una C, ora che ci penso. Queste sono le uniche ragioni che mi vengono in mente.

Come definisci la fantascienza? Come vedi il suo status attuale e le sue prospettive future?

Per quanto mi riguarda, la fantascienza è un punto di vista artificiale nel quale il passato e il presente si incontrano in un futuro sognante e parzialmente realizzato. Per quanto riguarda le sue prospettive, la fantascienza è la cugina debole del fantasy. Come letteratura è, comunque, molto più difficile da scrivere e forse troppo complicata da leggere per la maggior parte della gente.

Chi pensi sia il più importante scrittore del 20° secolo? E ce n'è uno o più di uno che hanno particolarmente influenzato il tuo modo di scrivere?

Lo scrittore più importante? Winston Churchill. Ha scritto abbastanza bene da farsi pubblicare, ma è stato con il suo lavoro di tutti i giorni che ha contribuito ad influenzare il nostro mondo.

Mi racconti come lavori quando stai scrivendo un nuovo romanzo?

Scrivere per me è un lavoro e lo faccio, quindi, a orari regolari. Spesso mi capita di svegliarmi nel bel mezzo della notte e mettermi a pensare ai problemi che la storia che sto scrivendo in quel momento mi sta creando. Ma diciamo che scrivere è ormai un abitudine trentennale: semplicemente scrivo un bel po’ di pagine al giorno, per cinque giorni a settimana.

Posso chiederti a cosa stai lavorando adesso?

Dalla settimana prossima inizierò a lavorare ad un racconto breve che ha per protagonista Abramo Lincoln che combatte il crimine in un West alternativo.