Plutone è l'unico pianeta del Sistema Solare a non essere mai stato visitato da alcuna sonda. L'unica possibilità per raggiungerlo la ebbero le sonde Voyager. La Voyager 1 avrebbe potuto essere diretta verso il nono pianeta se le esigenze di un'osservazione ottimale degli anelli di Saturno e di Titano non avessero - ovviamente - avuto la priorità, costringendola a una traiettoria che l'avrebbe portata al si sopra del piano dell'eclittica e togliendole così qualsiasi possibilità di fare altri rendez-vous. Dal punto di vista strettamente teorico, anche la Voyager 2 avrebbe potuto raggiungere Plutone, ma per riuscirci la sonda avrebbe dovuto passare "dentro" Nettuno, una manovra non proprio consigliabile. Così, a tutt'oggi, a una distanza minima dalla Terra di oltre quattro miliardi di chilometri, Plutone resta il pianeta più lontano e oscuro del nostro Sistema Solare, il corpo celeste di cui sappiamo meno. Ma, se le cose andranno per il verso giusto, il mistero è destinato a rimanere tale non per molto. Diciamo una quindicina d'anni. La NASA ha infatti approvato il progetto di New Horizons che, partendo nel gennaio 2006, dovrebbe raggiungere il sistema Plutone-Caronte tra la fine del 2015 e la metà del 2017. Nel frattempo il primo, più importante traguardo, quello finanziario, è stato raggiunto. Per proseguire i lavori del progetto, la NASA aveva richiesto lo stanziamento di 122 milioni di dollari per il 2003, budget che il senato americano ha approvato lo scorso luglio. Nel complesso, per finanziare i progetti del prossimo anno la NASA riceverà così 15.2 milioni di dollari che, tra le altre cose, serviranno a finanziare New Frontiers, il nuovo programma di veicoli spaziali il cui primo obiettivo è proprio New Horizons, e che dovrebbero consentire il proseguimento del progetto anche oltre il 2003. Insomma, i presupposti ci sono tutti, soldi in primis, ma forse ciò che più garantisce la grande probabilità che la New Horizons veda la rampa di lancio nel 2006 è che sarà un'occasione quasi unica che, se non sfruttata, potrebbe fare saltare l'incontro con Plutone per più di due secoli.