Lei invece sì. La sposai e mi detti da fare a seviziarla. Sulle prime la donna gongolava di felicità e di piacere; poi cominciò a sostenere che esageravo. Solo perché avevo preso l'abitudine di strapparle a morsi, di tanto in tanto, brandelli di carne, del resto piccolissimi.

Ricordo che in quel periodo era assistente presso l'istituto di psicologia dell'università, e che fin da allora leggeva in continuazione tutto ciò che le capitava tra le mani. Ma per il resto era una donna davvero carina, un po' pelosa ma molto profonda, dio com'era profonda!

Negli ultimi tempi è cambiata un pochino, certo, ma negli ultimi tempi tutti quanti siamo cambiati un pochino...

L'ho raggiunta, finalmente... Ecco, intravedo la sua testa.

La testa di mia moglie ha attualmente l'aspetto di un enorme dizionario zeppo di migliaia e migliaia di pagine. I fogli sono di un delicato color carnicino con venuzze sottili e qualche pelo su tutta la superficie. E' alta un metro e mezzo, ha due gambette sottili e tre seni.

Mi ha visto.

- No! - urla. - Non mi toccare, lurido schiavo dei sensi!

Si è messa ad agitare, come impazzita, i suoi larghi fogli rossi di termini e notazioni incise sotto la pelle con chilometri e chilometri di capillari rotti. Certamente in quelle pagine deve essere racchiuso l'intero scibile umano. Per anni ed anni, infatti, questa donna si è dedicata ad assimilare e digerire pazientemente migliaia d'informazioni.

Sì, mia moglie è una maniaca dell'informazione. Se non legge otto quotidiani al giorno e sette settimanali alla settimana cade in uno stato ansioso e dice di sentirsi come soffocare dalle tenebre dell'ignoranza e della disinformazione. Teme che nel mondo possa accadere qualcosa d'importante a sua insaputa: ciò la farebbe crepare di rabbia! Non amo mia moglie per questo motivo, nonché per un centinaio di altri motivi, su cui sarebbe troppo lungo dilungarsi.

Mentre la guardo con odio vorace, di colpo ricordo che ultimamente, mentre correva per l'appartamento inseguita dal sottoscritto, potei notare che la sua elaborazione e sistemazione di dati ed informazioni era giunta alla lettera erre.

Folgorato da un sospetto allucinante e terribilmente offensivo, mi lancio nella sua tana, l'abbranco e la metto sotto.

Pigola terrorizzata, la maledetta, e snocciola brani interi da quotidiani di venti anni prima, accusandomi di essere un porco maschio violentatore.

Senza badarle incomincio a sfogliarla freneticamente.

Nella fretta qualche foglio si strappa ed esce qualche gocciolina di sangue che mi sporca le dita. Pazienza, mi laverò più tardi.

ci ci, emme emme, erre, pi...

Ho già sbrindellato mia moglie fino alla lettera pi, quando sono costretto a subire un improvviso crollo emotivo.

Qualcuno sta suonando alla porta.

Apro e mi trovo davanti la signora Garofalo.

E' ritornata!

Esulto mentre affronto con coraggio un tuffo al cuore seguito da sconvolgimento intestinale. Immediatamente mi atteggio a cucciolone.

- Buongiorno, signora - guaisco viscidamente.

- Ecco, è per lei! - mi fa gelida la signora e mi porge un oggetto che somiglia vagamente a un pezzo di roccia di forma rozzamente cubica, tutta scheggiata e bitorzoluta, di colore oscillante fra le varie tonalità del rosso.

- Per colpa sua ho penato tutta la notte! - aggiunge glaciale e sibillina, sbattendomi ancora una volta la porta in faccia.

- Grazie del regalo! - urlo alla porta, compiacendomi al contempo di me stesso e delle mie eccelse capacità sessuali.

- Ma che regalo! - mi risponde in modo inspiegabilmente brusco la signora Succosa ed Erotica, che in un gran volteggiare di stupende penne ed altre cose indescrivibili (immagino) scendendo fa ticchettare i tacchi alti sulle scale.