Da qualche mese l'apertura alare della mia anima sfiora l'infinito, il mio cuore dà il ritmo al battito cardiaco dell'universo, ed è inutile che stiate lì a chiedervi se per caso io non sia un po' presuntuoso. Potete esserne certi!

Purtroppo in questo momento sia la mia anima remigante per l'universo che il mio cuore degno del cosmico orologiaio sono ridotti a miserabili grumi di odio impotente.

Sdraiato sul mio letto, attendo con terrore la prossima goccia.

Splash!

Gesù, come odio tutto questo.

Splash!

Dannato condomino.

Come si fa a dormire in queste condizioni? Il signor Perrone, inquilino che occupa l'appartamento sopra il mio, sta sgocciolando con il suo corpo attraverso il soffitto. Ciò, oltre ad essere indelicato, è imbarazzante. Costui manca del tutto di pudore condominiale!

E non posso neppure protestare presso l'amministratore del condominio, in quanto costui è proprio il signor Perrone.

Devo consultare il mio avvocato: non posso più tollerare che un condomino mi coli in casa attraverso il soffitto. Ogni mattina sono costretto a pulire il pavimento con acido muriatico.

E quelle macchie di umidità sul soffitto? Quanto mi costerà farle venir via?

Maledetto Perrone.

Maledetti Gioviani!

Ma lasciamo perdere i Gioviani e ritorniamo al Perrone.

Di lui odio soprattutto l'incrollabile pigrizia. Sul posto di lavoro, per strada e persino nelle riunioni condominiali riesce a mantenere inalterata, pur se con visibile sforzo, la sua forma fisica. Ma quando torna dal lavoro ed entra nel nostro stabile, offre il più delle volte un tristo spettacolo. Il suo corpo, un grumo di sostanza ectoplasmica marrone scuro, straripa dai vestiti; la testa scivola nella pancia, i piedi e le gambe tendono ad assumere la forma di cuscini di grasso su cui slittare più comodamente, la cravatta viene buttata per le scale, i vestiti si riducono a stracci informi inzuppati di sudore o altro.

Sale le scale (non può servirsi dell'ascensore a causa della sua mole) lasciandosi dietro una scia di materia grassa scivolosa e puzzolente. Disgustoso rientrare in casa dopo di lui. Per di più sono costretto a litigare ogni due giorni con l'operaio addetto alla pulizia delle scale il quale, per chissà che ragionamento, è fermamente convinto che quella zozzeria sparsa e coagulata per le scale sia da addebitarsi a qualche mia attività.

Si capisce però che avere un coinquilino del genere non presenta solo svantaggi. In effetti il signor Perrone, quando è in casa, è solito mettersi in libertà, assume cioè senza mezze misure la sua forma amebica. Così non mi capita mai di udire rumori di scarpe o di oggetti che cadendo irritino la mia sensibilità.

Conosco solo superficialmente il signor Perrone e signora, se non che, in base ai pettegolezzi dell'informatissima signora Garofalo - la signora Succosa ed Erotica del nostro condominio - sembra che i due siano dei tipi tranquilli. Lui si piazza di solito nella stanza da letto dilagando fino ad un'altezza di due metri circa, la signora invece si accomoda in salotto, o forse sarebbe meglio dire si impaluda.

Lo riempie, il salotto, fino al soffitto!

I due infatti hanno raggiunto la loro ideale estrinsecazione, sotto forma di ammassi gelatinosi del peso di circa quattrocento chilogrammi. Data la mia totale mancanza di pregiudizi non avrei nulla da obiettare a questa rappresentazione materiale delle loro pulsioni subconsce. Purtroppo però una volta alla settimana, il sabato, fanno l'amore.