In quale misura il cinema e la preparazione di sceneggiature hanno influenzato il suo modo di scrivere romanzi?

Mi E' sempre piaciuto andare al cinema. Da ragazzino leggevo tanto e andavo a vedere tutti i film che mi era possibile vedere. Da adolescente mi piacevano soprattutto i film di Val Lewton, come Cat People ed altri. In seguito, quando mi trovai a lavorare per Twilight Zone, cercai di convincere la produzione ad avvalersi di Jacques Tourneur, che aveva curato la regia di Cat People, uno dei miei film preferiti, e devo dire che lui realizzò una puntata fantastica con Gladys Cooper, inoltre fu il regista di uno dei film che io scrissi per la casa American International che si intitolava I maghi del terrore, forse il mio preferito in assoluto. Non so se siano in molti a conoscerlo ma io lo trovo divertentissimo. Anche se in genere non vengo considerato un autore comico!

In Italia, alcuni dei suoi primi romanzi sono stati messi in commercio sotto l'etichetta "fantascienza", mentre una recente riedizione di Io sono leggenda viene venduta come un thriller sofisticato, come un romanzo di grande qualità letteraria. Ed E' un romanzo di grande qualità, pur se con un'atmosfera horror. Cosa pensa della tendenza a ingabbiare un autore all'interno di un genere? Sempre che abbia un'opinione in proposito...

E' buffo ma credo che Io sono leggenda sia il mio unico vero romanzo di fantascienza. E' probabile che non tutti siano d'accordo con me ma ho parlato con una dottoressa ed ho letto molte ricerche e tutti gli elementi biologici che presento nel libro per fornire una spiegazione all'esistenza dei vampiri sono assolutamente logici. Insomma, li analizzo in dettaglio: il loro aspetto, come distruggerli, perché debbano restare all'interno di una casa, e così discorrendo. Non credo di aver scritto un'altra storia del genere. Non credo che Tre millimetri al giorno fosse un libro di fantascienza. Piuttosto raccontava la storia di un uomo che rimpicciolisce sempre più e narra delle emozioni che avverte nel corso di quella trasformazione.

Cosa ne pensa della divisione dei romanzi per generi letterari tanto cara ai critici?

Le detesto! Scrivo ogni tanto degli articoli ma l'unico editoriale non-fiction che io abbia mai scritto E' stato per il Writers Digest. Si trattò di un vero e proprio attacco a quel tipo di mentalità che tende a fare distinzioni di genere. Una volta tenni un discorso a un convegno di scrittori scagliandomi contro la scrittura di genere. Sono convinto che uno scrittore che ragiona per generi sia fuori strada. E' forse vero che i lettori avvertono la necessità di distinguere gli scrittori in base al genere, di inserirli in comode nicchie ma io ho sempre cercato di scansare quest'operazione. Ho scelto appositamente di scrivere romanzi che contenessero elementi noir ed elementi horror e proprio in quel discorso indicai che E' talmente facile saltare da un genere all'altro che si può ambientare una storia d'amore su Marte come se si trattasse di un romanzo di fantascienza e che si può viceversa ambientare quella stessa storia d'amore nel buon vecchio West ed ecco che si E' scritto un western oppure si può dislocarla in Transilvania ed ecco che si E' scritto un romanzo dell'orrore! L'idea stessa di costringere uno scrittore entro confini predefiniti mi E' aliena. Ci sono degli scrittori che continuano a scrivere la stessa cosa, che non la smettono mai di ripetersi, ma io ho sempre cercato di non incappare in quel tranello. Credo che a volte i miei lettori siano un po' confusi perché ho la tendenza a saltare da un genere all'altro. Di recente ho scritto cinque romanzi sul vecchio West e credo che questo abbia sorpreso i miei lettori e anche il romanzo d'amore che ho scritto E' stato una sorpresa. Ho scritto un romanzo che aveva per protagonisti dei soldati di fanteria impegnati nella Seconda Guerra Mondiale e credo sia un ottimo libro. E poi ho scritto Al di là dei sogni che E' un romanzo metafisico che tratta della vita oltre la morte. La cosa che mi interessa E' scrivere delle storie e l'ambientazione non fa realmente differenza a patto che mi intrighi.