L'età del latex

Se da un lato i videogiochi si sono insinuati per suggerire qua e là nuove strade a una Hollywood sempre in cerca di nuove idee per prodotti dedicati soprattutto a un pubblico giovane, da ormai una dozzina d'anni a questa parte, sono i fumetti a farla da padroni nel campo del cinema fantastico. E proprio i fumetti hanno sfornato nuove eroine. Si comincia dalla saga di Batman che, tra alti (pochi) e bassi (molti), ha prodotto almeno una Catwoman assai degna di nota... Michelle Pfeiffer foderata in un abbigliamento che strizza l'occhio al sadomaso in Batman il Ritorno (1992) sarebbe a tutt'oggi l'apparizione più sexy dei fumetti su grande schermo, se non ci si fosse messo di mezzo Bryan Singer che, in X-Men (2000) e nel suo seguito, X2 (2003), ha riunito quella che può essere considerata la massima concentrazione di eroine sexy della storia del cinema. Famke Jannsen nei panni di Jean Grey e Halle Berry nei panni di Tempesta sono già piuttosto succulente anch'esse fasciate in tute di pelle, ma Mystica è davvero qualcosa di irraggiungibile. Senza contare che, vista in Femme Fatale di Brian De Palma, la conturbante bellezza di Rebecca Romijn-Stamos fa sorgere nello spettatore il legittimo dubbio che si tratti di una vera "mutante naturale", anche senza squame blu e occhi gialli! In questa breve carrellata fumettistica Elektra, cui presta volto e corpo Jennifer Garner nel recentissimo Daredevil (2003), è solo l'ennesima della serie. Solite arti marziali, solita scollatura molto, molto appariscente, solito look bondage, per un "prodotto" cinematografico che non ha niente di nuovo, ma diventa soltanto un facile espediente per accalappiare qualche spettatore in più. Espediente su cui hanno giocato anche altre eroine di spessore ben maggiore. Uma Thurman, ovvero Emma Peel in The Avengers (1998) non sfoggia forse una tutina di pelle nera da mandare in ebollizione anche gli spiriti più freddi? E che dire allora dei completi di Carrie-Ann Moss, Trinity nell'ipercelebrata saga di Matrix (1998, 2003)? Insomma, è evidente che il latex "acchiappa"... Del resto, come si diceva all'inizio, l'uomo non è di legno e il fantascientofilo probabilmente lo è ancora meno. Questo i produttori lo sanno bene e di questo gli occhi certamente se ne giovano. Il cinema un po' meno.

Bibliografia:

Storia del cinema di fantascienza - Voll.1-8, di Claudia e Giovanni Mongini - Ed. Fanucci

La fantascienza in 201 film, a cura di Moreno Fabbrica - Ed. Demetra