Ci risiamo. Marte il Misterioso, Marte l'alieno, Marte l'illusionista, ha tirato fuori dal suo cilindro un altro dei conigli che ogni tanto si concede di dispensarci per alimentare la nostra (fervida) immaginazione sempre a caccia di suggestioni. Si tratta di un particolare tratto da un'immagine panoramica scattata dal rover Spirit tra il suo 1366° e il suo 1369° giorno di missione, ovvero tra il 6 e il 9 novembre scorsi. Nel suo complesso la fotografia (photojournal.jpl.nasa.gov/jpeg/PIA10214.jpg) mostra il solito panorama di deserto rossastro e rocce sotto un cielo leggermente rosato, qualcosa cui ormai siamo abituati e che non fa più notizia. Ma se si esamina la foto nei dettagli, in particolare vicino al margine sinistro un po' più in basso rispetto all'asse mediano della foto, si scorgerà una strana forma che obiettivamente, ha un'aria estranea rispetto al tipo di rocce che la circondano. Ha la silhouette di una statuina di donna, seduta o inginocchiata, con un braccio teso in avanti. La tonalità del colore è sul verde, benché la NASA precisi che l'immagine ha i colori esaltati per cercare di evidenziare maggiormente le diverse caratteristiche morfologiche della geologia del pianeta. Di cosa si tratta?

A tale riguardo l'Agenzia Spaziale Americana non ha voluto rilasciare commenti, se non quelli strettamente tecnici, secondo cui, in un passato nemmeno troppo remoto, l'acqua avrebbe probabilmente interagito con questo paesaggio alterando la composizione delle rocce e modificandone la forma. E per ora l'unico materiale "scientifico" su cui si possono fare congetture è questa foto, benché nel frattempo la storia della fantomatica statuina così simile da questa prospettiva alla sirenetta di Copenaghen, sia già approdata nel terreno delle pseudoscienze, con gli ufologi naturalmente in prima fila a puntare il dito sulla prova che stavano aspettando da anni.

Per farsi un'idea ci sembra sufficiente ripensare al caso della celeberrima sfinge di Cydonia, fotografata dal Viking Orbiter nel 1977 e che fece balzare tutti quanti, scienziati compresi, sulle sedie. Ci vollero vent'anni per avere la prova inconfutabile che in effetti, come molti ritenevano, si trattava solo di un'illusione ottica creata da giochi di luce e ombra, dalla prospettiva e dalla risoluzione dell'immagine, con buona pace di chi, per vent'anni aveva affermato che si trattava invece di un grande manufatto extraterrestre. Oggi la storia si ripete e, benché le probabilità che finisca di nuovo allo stesso modo sono altissime, c'è da scommettere che non sarà l'ultima volta.

Perché Marte è fatto così. Farebbe qualsiasi cosa pur di stuzzicare la nostra voglia di magia.