Deve essere ancora più grande il timore di insuccesso da parte dell'ESA per la missione Beagle2, adesso che la missione omologa della NASA è giunta con successo sul Pianeta Rosso. Spirit, la sonda inviata dall'Ente spaziale americano è atterrata alle 5:35 (ora italiana) di domenica scorsa dopo un viaggio oltre sette mesi e mezzo e tutto è andato come previsto. I sei minuti della discesa, tuttavia, siano stati carichi di tensione. Ma a mano a mano che la sonda inviava le conferme delle delicate operazioni che doveva svolgere durante l'ingresso dell'atmosfera (corretta apertura del paracadute, accensione dei razzi frenanti, gonfiaggio degli air-bag) la preoccupazione dei tecnici si è stemperata in altrettanti applausi liberatori, finché, venti minuti dopo l'atterraggio, Spirit ha inviato il tanto atteso "bip" con cui la sonda confermava integrità, posizione e capacità di comunicazione. Tutto ok, insomma per il "lander" della NASA. Stessa cosa invece non si può dire per il Beagle2, di cui perdura il silenzio. Nella conferenza stampa tenuta lunedì scorso a Londra, il Professor Pillinger, capo scienziato della missione Beagle, ha fatto le congratulazioni alla squadra della NASA che ha portato con successo Spirit su Marte e ha augurato loro ogni fortuna. Dal canto suo, anche il responsabile della missione, dottor Mark Sims, ha aggiunto i suoi personali complimenti alla NASA, dopodiché ha delineato lo stato del Beagle2. Il dottor Sims ha tenuto a sottolineare quanto sia stata e sia tuttora fondamentale, in questa fase, l'importanza della cooperazione internazionale in termini di ricerca della sonda. In particolare il personale di Jodrell Bank e i tecnici del JPL hanno fatto le ore piccole per provare a contattare il Beagle2 attraverso il grande radiotelescopio e la Mars Odissey. Purtroppo, però, tutti gli sforzi compiuti finora non hanno dato alcun esito. "Ma," ha tenuto a precisare il Professor Pillinger, "non abbiamo da nessun punto di vista rinunciato a cercare il Beagle2". La strada è però tutta in salita. Anche la Mars Express, alla quale sono ormai affidate le speranze di trovare e contattare il Beagle2, non è nella posizione orbitale che ci si attendeva e ciò significa dover riprogrammare tutte le strategie di comunicazione preordinate. Nel frattempo si cercano tutte le possibili cause del mancato contatto, dando per scontato che il silenzio sia dettato solo da un problema di comunicazioni e che il Beagle2 sia giunto integro sulla superficie di Marte. "Ci sono sei o sette scenari possibili su cui stiamo lavorando e che non possiamo ancora escludere," ha detto il dottor Sims, il quale ha poi precisato che i tentativi che farà la Mars Express nei giorni a venire saranno determinanti. I primi passaggi della Mars Express avverranno il 7, 8, 9 e 10 gennaio prossimi e saranno quasi esattamente sopra la presunta area di atterraggio del Beagle2, ma non saranno ideali per le comunicazioni perché dureranno solo dai cinque agli otto minuti. Più promettenti saranno invece i passaggi previsti per il 12 e il 14 gennaio prossimi che dovrebbero durare un po' più a lungo. Nel frattempo la pioggia di sonde su Marte non si è ancora esaurita. Dopo Spirit, tra circa tre settimane giungerà anche la sonda gemella Opportunity che, se tutto andrà come previsto, dovrebbe atterrare sulla parte opposta del pianeta. Spirit e Opportunity sono veicoli-robot a sei ruote delle dimensioni approssimative di un auto da campo da golf, munite di sofisticate camere CCD in grado di inviare spettacolari immagini della superficie del pianeta. Inoltre hanno a disposizione numerosi strumenti per l'analisi di polveri e rocce, nella speranza di risolvere l'annoso problema se Marte ha, o ha mai avuto, le condizioni per ospitare una qualche forma di vita.