Venerdì 19 dicembre, la sonda Mars Express dell'Agenzia Spaziale Europea aveva ricevuto il segnale dal Centro di Controllo Missione per l'esplosione delle piccole cariche che dovevano liberare il Beagle 2, il veicolo predisposto per l'atterraggio su Marte previsto proprio per il giorno di Natale. Il piccolo "lander" aveva iniziato così il suo viaggio a rotta di collo verso la superficie del pianeta, che avrebbe dovuto raggiungere proprio la mattina di Natale. Ma il condizionale, purtroppo, è d'obbligo, visto che finora il telescopio britannico di Jodrell Bank ha già tentato due volte di mettersi in contatto con il piccolo robot, senza però ricevere alcuna risposta. L'esito della missione del Beagle2 resta quindi incerto. Marcello Coradini, responsabile dell'Esa per l'esplorazione del Sistema Solare ha detto che la mancata ricezione del segnale potrebbe essere dovuta a un'incompatibilità tra i satelliti di comunicazione. Mentre un'altra possibilità è che il veicolo non sia atterrato nella zona chiamata Isidis Planitia dove ci si aspettava, ma in una posizione differente sulla superficie di Marte. Come ha concluso Coradini: "Si deve soltanto aspettare". Gli scienziati tenteranno ancora di mettersi in contatto con il veicolo sia con il telescopio di Jodrell Bank, sia tramite la sonda della NASA Mars Odissey, in attesa che anche la Mars Express possa fare il suo tentativo.

Nonostante questi giorni di apprensione, gli scienziati del Centro di Controllo dell'ESA di Darmstadt hanno anche qualche motivo per festeggiare visto che la sonda Mars Express sta muovendosi con successo verso la sua posizione definitiva in orbita polare, da cui verso la metà di gennaio comincerà a dispiegare i suoi strumenti per cercare prove della presenza di acqua su Marte.