È morto il 26 dicembre a settant'anni, per arresto cardiaco, Pierre Bordage, uno tra gli autori fantasy e di fantascienza più popolari in Francia.
Autore di una cinquantina di romanzi e un centinaio di racconti, vincitore di numerosi premi letterari, tra cui il Grand Prix de l'Imaginaire, il Prix de la SGDL Paul Féval de Littérature Populaire, il Prix Bob Morane e il Prix Julia Verlanger, con diversi milioni di copie vendute e tradotte in tutto il mondo, ha sviluppato un corpus letterario unico in Francia.
Ricco di creatività letteraria e di una curiosità perpetua, che lo hanno portato a cimentarsi in tutti i generi, dal romanzo contemporaneo realista alla space opera, dalla fantascienza al post-apocalittico, dalla storia al fantasy, dalla fiaba alla mitologia, ha sempre posto l'essere umano al centro della sua opera.
Ha contribuito a dare alla fantascienza francese una nuova dimensione e ambizione e, al di là dei generi, ha ispirato generazioni di lettori e scrittori.
Solo una piccola ma notevole parte della sua opera è stata pubblicata in Italia, come il suo romanzo più famoso, I guerrieri del silenzio (Fanucci, 2009), primo di un ciclo di quattro romanzi, Il vangelo dello sciamano (Fanucci, 2005), anche questo primo di un ciclo il cui secondo titolo è L'angelo dell'abisso (Sperling & Kupfer, 2020, ma resta inedito il terzo), e il fantasy Arkane 1. La desolazione (La Corte Editore 2018).












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