Il tema è che la cultura stessa, contrariamente a quanto verrebbe da pensare, può agire da inibitore delle facoltà mentali. La cultura può a volte rivelarsi un utile catalizzatore di pensiero per una persona intelligente. Ma per tutti gli altri essa altro non fa che fornire un'ampia gamma di utensili da usare a piacimento senza capirli. Anche le nozioni sono infatti utensili che possono venire usati senza comprenderli, ed ho conosciuto cattivi professori universitari a sufficienza da vedere l'esattezza di questa tesi verificata. Ridotta ad utensile, la cultura è ereditabile da qualsiasi zoticone, che da quel momento la userà con padronanza ed efficacia pari alla sua incompetenza. Solo tra gli uomini il figlio del re diventa re, anche se cretino, disse lo scrittore e pastore Gavino Ledda, per questo preferisco le pecore.

Se anche la cultura, fiore all'occhiello di un'umanità a parole piena di sé, così convinta di elevarsi al di sopra degli altre forme di vita, si rivela nella maggior parte dei casi come un elemento inibitore della creatività, comprendiamo bene come debba essere intensa e disperata da parte della nostra specie la ricerca della stupidità perduta. Ma se la cultura, come Penelope, da un lato (raramente) catalizza il genio e dall'altro (quasi sempre) lo inibisce (se catalizzasse il genio più spesso ci sarebbe molta più gente intelligente in giro), c'è un'altra invenzione dell'umanità che a catalizzare il genio non provvede proprio mai, un gigante e geniale mastodonte tentacolare pregno delle qualità quasi-divine dell'onnipresenza e dell'immortalità, unite ad una forza pigra, ma costante ed implacabile: la burocrazia.

La burocrazia esiste fin dai primordi della civilizzazione umana all'unico scopo di rallentare tutto. Il sistema burocratico mette insieme i cervelli e li spegne, afferma Pino Aprile. In realtà, questo è solo il primo degli effetti della burocrazia, che riguarda soprattutto i burocrati. Come scoprì lo studioso inglese Lord Nortcot Parkinson, qualsiasi burocrazia, per il semplice fatto di esistere, tende a crescere secondo un tasso minimo del 5% annuo. Spegnendo il cervello dei burocrati che essa ingloba anno dopo anno, la burocrazia opera già un'efficace opera di potatura dell'intelligenza complessiva di una società. Ma la geniale utilità della burocrazia è quella - per definizione - di regolamentare (eufemismo), ovvero mettere i bastoni tra le ruote di chiunque faccia o voglia fare qualcosa. La burocrazia è il freno a mano tirato di un'umanità lanciata a velocità eccessiva. E' palese il fatto che la più grossa minaccia per la sopravvivenza dell'umanità consista nello sfrenato sviluppo tecnologico della specie umana, al quale si accompagnano l'esplosione demografica, il progressivo esaurimento delle risorse naturali e la compromessone di tutti quegli equilibri ecologici che ci permettono di sopravvivere sul nostro bel pianeta azzurro. Ebbene, la burocrazia è una delle più colossali armi segrete con le quali il genere umano sta cercando di proteggere se stesso dagli effetti della propria proliferazione. Più l'intelligenza di una società aumenta, più burocrazia ci vuole per contrastare gli effetti deleteri che tale intelligenza avrebbe per i nostri destini. Molti individui (io in testa) maledicono ad ogni occasione una burocrazia apparentemente buona a nulla oltre che ad impedire a te di fare ciò che la tua intelligenza ti porterebbe a fare, una burocrazia dall'aspetto parassitario che pare non abbia altra finalità che intrappolarti tra le sue briglie, abortire i tuoi progetti e rendere inefficaci le tue azioni. Ebbene, questo è esattamente ciò che una buona burocrazia deve fare, ma la finalità ultima è un'altra: la burocrazia si comporta così solo al fine di salvare il genere umano dalla sia stessa eccessiva efficienza. Già la specie umana sfreccia nel proprio sviluppo ad una velocità e con un'accelerazione tali quali non si sono mai vedute in tutta la storia del mondo, figuriamoci se non esistessero le burocrazie a fungere da (insufficiente) zavorra. In futuro, nel mondo finalmente globalizzato, la burocrazia globalizzata arriverà forse ad inglobare la maggior parte degli esseri umani della terra, paralizzando ovunque le attività intelligenti dei più vispi, fino a spegnerne vitalità, spirito d'iniziativa e motivazione. Forse. Ma anche la burocrazia non è onnipotente ed ha dei limiti. La burocrazia frena, ma non distrugge. Provate a correre con cinquanta chili di zavorra sulla schiena: la prima settimana arrancherete con grande fatica, dopo un mese riuscirete già a trotterellare con una certa disinvoltura, dopo un anno il diametro delle vostre gambe sarà raddoppiato e voi vi sarete abituati a correre senza neppure accorgervi della zavorra. Per quanto una burocrazia si affanni a frenare la corsa dell'umanità, prima o poi si selezionerà nel mondo una classe di individui sufficientemente ostinati ed agguerriti da contrastare l'inerzia di qualsiasi burocrazia. Per salvare il mondo, quindi, la burocrazia non sarà sufficiente. Verrà il momento in cui frenare l'intelligenza umana non basterà più. L'unico modo per veramente frenare l'azione dell'intelligenza umana sarà la sua distruzione fisica. E, per realizzare un opera di tale ambizione, quale migliore strumento ha a disposizione la specie umana del fondamentalismo religioso?