Andare nello spazio, che sia in orbita introno alla Terra o lanciarsi verso la Luna, può sembrare oggi un’attività abbastanza tranquilla, data quasi per scontata, ma nella realtà dei fatti, dietro a una missione spaziale c’è un lavoro enorme, calcoli matematici precisi, un addestramento durissimo da parte degli astronauti. E, anche, una dose di coraggio non indifferente. Tutte cose che hanno avuto in comune i primi cosmonauti russi e gli astronauti americani, così come la russa Valentina Tereshkova, la prima donna a volare in orbita intorno alla Terra nel lontano 14 giugno 1963. A 26 anni, Valentina è ancora oggi anche l'astronauta più giovane della Storia dell’Astronautica. La sua missione durò poco meno di tre giorni: 70 ore e 50 minuti. La donna era all’interno della navicella, la Vostok, legata e claustrofobica e senza poter nemmeno togliersi la tuta.

Valentina Tereškova non disse nulla della missione alla sua famiglia, che la sapeva a un raduno di paracadutisti e apprese solo per radio che la donna era entrata nella Storia. La scelta di mantenere il segreto con i familiari era dovuta al timore che la missione potesse finire in tragedia, e per poco tale paura non divenne realtà a causa di una serie di errori e di guasti che interessarono anche la sua capsula spaziale. Prima di tutto, la programmazione automatica del volo aveva un errore madornale, tanto che la Vostok della Tereškova era orientata non per scendere durante le orbite, ma per salire. Così la navicella si allontanava dalla Terra invece di avvicinarsi. Il rischio era che potesse lasciare l’orbita terrestre e fluttuare nello spazio, infliggendo un crudele destino alla donna. Furono Korolëv e Gagarin a trovare una soluzione che permise di continuare la missione.

Per vedere un’altra donna nello spazio si dovette aspettare fino al 1982. Fu sempre una russa, 19 anni dopo, Svletana Savitzakaia, a essere la seconda donna ad andare nello spazio e la prima che fece una “passeggiata spaziale”, restando tre ore mezzo fuori dalla navicella Soyuz. È poi toccato alla statunitense Sally Raid, nel 1983, il primato di essere la prima donna americana, dopo aver superato una durissima selezione con più di ottomila candidate.

Prima di partire la Tereškova dichiarò che: “Come un uccello non può volare con un'ala sola, il volo spaziale umano non può progredire senza la partecipazione attiva delle donne”.

Nonostante le grandi difficoltà incontrate, sia fisiche che psicologiche, la cosmonauta sovietica era decisa a tornare nello spazio, anzi il suo sogno era di andare su Marte, anche in una missione che non prevedeva un ritorno sulla Terra.

La storia della prima donna nello spazio ci sembra il modo migliore per introdurre Constellation, la nuova serie di Apple TV+, in streaming dal 21 febbraio, che ha per protagonista proprio un’astronauta, interpretata da Noomi Rapace.

A bordo della Stazione Spaziale, Jo, questo il nome del personaggio interpretato dalla Rapace, vive con altri colleghi la missione spaziale di cui è uno dei membri più importanti. Un grave incidente, con tanto di esplosione, rende l’astronauta l’unica sopravvissuta, che ritorna sulla Terra. Qui, ovviamente, viene sottoposta a tutte le indagini del caso e le viene dato supporto psicologico. La donna, tuttavia, scoprirà ben presto che sembrano mancare pezzi chiave della sua vita. Insieme all’ex-astronauta e ora scienziato della NASA Henry (Jonathan Banks), la donna cercherà di ritrovarsi e ritrovare la vita che conduceva prima di partire. Henry l’aiuterà in questo percorso, anche perché l’uomo decenni addietro aveva vissuto un simile, traumatico ritorno a casa.

Creata e scritta da Peter Harness (Il commissario Wallander, The War of the Worlds), Constellation è formata da 8 episodi, e oltre alla Rapace e a Bank, nel cast figurano anche James D'Arcy, Julian Looman, William Catlett, Barbara Sukowa e con la partecipazione di Rosie e Davina Coleman nel ruolo di Alice.

Si tratta di una serie TV che mescola avventura spaziale, con una robusta dose di azione, e un'esplorazione degli angoli oscuri della psicologia umana, laddove c’è il disperato tentativo di una donna di svelare la verità sulla storia nascosta dei viaggi spaziali, ma anche di recuperare tutto ciò che ha perso.

Le domande alla base della serie TV sono: Cosa c’è dietro il malessere psicologico di Jo? E qual è il mistero spaziale che la vede, suo malgrado, coinvolta?

Insomma, se vi è piaciuto For All Mankind allora questa è la serie TV che fa per voi.