In Nuova Zelanda è considerato alla stregua di un monumento nazionale. Ha all’attivo una carriera di grande successo in patria come regista, scrittore, pittore, comico e attore. Stiamo parlando di Taika Waititi, singolare personalità ad Hollywood, che attualmente è nelle sale con il film Thor: Love and Thunder, quarto capitolo della saga Marvel dedicata al Dio del Tuono.

Waititi può vantare un primato non da poco: la regia di due lungometraggi con gli incassi più alti in nella storia della Nuova Zelanda. I film sono Boy (2010) e Selvaggi in Fuga (2016), che nel primo mese di programmazione ha totalizzato quasi 7.5 milioni di dollari neozelandesi.

Dopo la laurea alla Victoria University di Wellington, Waititi ha cominciato a lavorare nel cinema e già grazie al suo primo ruolo, quello di Alex, il coinquilino libertino nel film Scarfies (1999), ha ottenuto la candidatura come Miglior Attore ai New Zealand Film Awards. Successivamente ha lavorato in 13 episodi della serie televisiva neozelandese The Strip – Nudi alla Meta e nel road movie Snakeskin.

Il suo amore per il cinema lo ha portato presto dietro la macchina da presa e nel 2002 ha debuttato con un cortometraggio comico John & Pogo, da lui scritto e diretto. Il secondo cortometraggio Two Cars, One Night, un dramma romantico del 2003, è stato accolto con grande entusiasmo, tanto da essere candidato all’Oscar quale Miglior Cortometraggio. Un anno dopo Waititi è tornato dietro la macchina da presa per girare un altro corto drammatico, Heinous Crime (in cui recita al fianco del noto attore neozelandese Cliff Curtis), ma è con Tama Tu, un corto incentrato sulla storia di un gruppo di soldati del battaglione Maori al tempo della seconda guerra mondiale, che il giovane regista ha raccolto altri riconoscimenti in diversi festival cinematografici del 2005, tra cui quelli di Berlino, Stoccolma, Palm Springs, Indianapolis e il Sundance Festival. È proprio nel seminario dedicato ai registi durante il Sundance Festival, il Director Lab, che la sceneggiatura del corto ha visto la luce ed è stata inclusa nella lista dei possibili candidati all'Oscar del 2006.

Il suo talento per i personaggi e le storie lo ha portato nuovamente all’onore degli altari con il primo lungometraggio Eagle vs. Shark (2007), una commedia stravagante che narra le vicende di due disadattati solitari e i loro tentativi di trovare l'amore. La New Zealand Film and TV Awards ha candidato Waititi al premio per Miglior Regista (a cui si sono aggiunte le candidature per Miglior Film e Migliore Sceneggiatura), mentre il Sundance Film Festival del 2007 gli ha assegnato un Gran Jury Prize. Eagle vs. Shark ha vinto il premio per la Migliore Sceneggiatura al U.S. Comedy Arts Festival, mentre il Newport International Film Festival gli ha conferito il riconoscimento quale Miglior Lungometraggio.

This is the way.
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Il secondo lungometraggio, Boy, scritto, diretto e interpretato da Waititi, è la storia di un vero e proprio rito di passaggio in cui compaiono alcuni personaggi e idee poi ripresi nel suo corto Two Cars, One Night. Il film narra le vicende di un ragazzo di 11 anni che tesse storie fantastiche sul padre ex galeotto (interpretato da Waititi). Il film è uno dei soli 14 film ammessi alla sezione World Cinema del Sundance Festival nel 2010. Dopo il Deutsches Kinderhilfswerk Grand Prix vinto al Festival di Berlino 2010 e una nomination per il Grand Jury Prize al Sundance Film Festival del 2010, Boy è arrivato nelle sale in Nuova Zelanda nel marzo 2010. Il film ha ricevuto anche altri premi nella sezione Generation, una delle cinque sottosezioni del festival dedicata alle novità. Boy è ancora oggi il secondo film neozelandese che ha incassato di più in patria.

Il regista neozelandese si è poi cimentato con la regia di diversi episodi di Flight of the Conchords, nota commedia HBO candidata agli Emmy, in cui recitava anche un altro talento neozelandese, Jemaine Clement, con cui il regista formava il duo comico Humourbeasts alla fine degli anni ‘90. Ai due attori è stato riconosciuto il Billy T Award, il secondo premio più importante per il genere commedia in Nuova Zelanda.

Alcuni anni dopo, nel 2015, Waititi e Clement sono tornati a lavorare insieme come co-registi, co-sceneggiatori e co-protagonisti per la commedia sui vampiri What We Do in the Shadows. Il film ha ricevuto decine di premi e di candidature nel mondo, tra cui l’Orso di Cristallo per il Miglior Film in Generation 14plus al Festival di Berlino; il 47 Midnight Madness/People's Choice Award al Toronto International Film Festival; Miglior Film al Sitges – Festival Internazionale del Cinema Fantastico della Catalogna in Spagna, Migliore Sceneggiatura originale al San Diego Film Critics e la candidatura come Miglior Film Horror al Saturn Award dall’Academy of Science Fiction, Fantasy and Horror. Anche questo film, come i due precedenti, è stato presentato in anteprima mondiale al Sundance Film Festival.

In tempi più recenti, Waititi ha scritto e diretto la commedia Selvaggi in Fuga, con Sam Neill, uscito nei cinema americani nel giugno 2016. Dopo l’anteprima mondiale al Sundance Festival nel gennaio 2016, il film è uscito in Nuova Zelanda il 31 marzo e piazzandosi quasi immediatamente al secondo posto tra i film che hanno incassato di più nella storia della Nuova Zelanda dopo soltanto un mese dall’uscita. Oltre a recitare in molti dei suoi progetti, Waititi (inserito da Variety nel 2010 tra i dieci nuovi talenti da seguire con grande attenzione) ha debuttato a Hollywood nel 2011 nel film Lanterna Verde, il film basato sul famoso personaggio di DC Comics interpretato per il grande schermo da Ryan Reynolds.

Nel 2015, dopo la collaborazione alla sceneggiatura del film d'animazione Oceania, i Marvel Studios lo chiamano per Thor: Ragnarok (2017), fil che ottiene ottimi incassi e grandi lodi da parte della critica. Nella pellicola interpreta anche il personaggio di Korg, ruolo poi ripreso in Avengers: Endgame e in Thor: Love And Thunder.

Il 2019 è l’anno di Jojo Rabbit, film interpretato da Scarlett Johansson e Sam Rockwell, nel quale il regista interpreta una versione immaginaria di Adolf Hitler. La pellicola si aggiudica l'Oscar alla migliore sceneggiatura non originale. Nello stesso anno dirige l’episodio finale della serie TV The Mandalorian, dell’universo di Star Wars, guadagnandosi anche in questo caso i complimenti della critica e l’applauso dei fan.