Il regista di District 9, Elysium e Humandroid ha svelato di recente il suo progetto più ambizioso: Oats Studios, una casa di produzione virtuale su Steam in cui proporre idee da proporre agli stessi spettatori, i quali poi decideranno quali trasformare in film o serie tv attraverso il crowdfunding o anche attirando l'interesse delle major. 

Ieri Blomkamp ha postato Rakka, un corto di circa 21 minuti del quale ha parlato con The Verge.

L'idea originale

Il regista ha raccontato il suo desiderio di raccontare la versione fantascientifica di una forza di occupazione in un paese straniero, come la Germania in Francia o gli States in Iraq. Ci sono le truppe di terra che pattugliano le aree ridotte in macerie, politici corrotti o manipolati e vederlo attraverso un'ottica diversa rendeva il tutto più interessante.

Le scelte estreme

In un mondo in cui l'umanità è letteralmente sul punto di estinguersi, personaggi come Nosh (Brandon Auret) che in circostanze normali sarebbero definiti psicopatici, sono quelli che hanno piani che non è possibile escludere, come usare esseri umani feriti o morenti come esche da utilizzate per colpire gli alieni.

La tecnologia

L'idea è che gli alieni abbiano questa nanotecnologia ferrofluida in grado di cambiare forma. Sono arrivati sulla Terra con quelli che sembravano laghi composti di questo materiale, i quali hanno creato le astronavi e interi palazzi. 

Questa tecnologia può creare di tutto: armi, veicoli e può cambiare l'atmosfera, perché loro non respirano la nostra e infatti un po' alla volta stanno alterando quella del pianeta, rendendola irrespirabile mentre loro respirano attraverso un complicato sistema di cavi collegato direttamente alle narici.

Le forze di assalto

Gli alieni che vediamo, che hanno chiamato Klum, sono dei cloni geneticamente alterati, a malapena senzienti, mandati in avanscoperta da una razza molto superiore che intravediamo per un momento quando esplode il camion e il soldato vede una forma eterea prendere consistenza in mezzo al fumo.

Essi vivono sull'orlo estremo del nostro sistema solare e visualizzano cosa accade sulla Terra tramite collegamenti esterni, ma in realtà vivono in una sorta di stato quantico a bordo delle loro navi.

Il motivo

Questi esseri superiori stanno raccogliendo ogni specie che incontrano nella speranza di capire come sopravvivere alla fine dell'universo, che sta arrivando e loro non vogliono morire.

I Klum li trattano come divinità, ma loro gli hanno voltato le spalle, cosa non accaduta con gli umani. 

Gli esperimenti

Il personaggio di nome Amir (Eugene Khumbanyiwa) è uno dei rarissimi casi di umani sopravvissuti ai terrificanti esperimenti dei Klum, i quali li stanno facendo allo scopo di capire cosa li renda così interessanti agli occhi dei loro superiori. E nel farlo hanno dato ad Amir la possibilità di vedere attraverso gli occhi dei Klum.

Il futuro

Neill Blomkamp, che ha scritto Rakka insieme all'autore Thomas Sweterlitsch (di cui Blomkamp realizzerà il film basato sul romanzo Gone World), vede Rakka come una storia a puntate, ma non con una durata predeterminata come accade di solito in tv: possono esserci episodi di venti minuti, di cinque o i classici sessanta, magari seguendo un punto di vista diverso ogni volta.

In ogni caso, non lo vede molto come un unico film, ma più come un universo narrativo in stile Star Trek, anche se decisamente molto più horror aggiungeremmo noi.

Vi lasciamo con Rakka, che vede come protagonista la mitica Sigourney Weaver in attesa di riprendere a lavorare alla saga di Avatar e Carly Pope vista di recente in Arrow. Voi che ne dite, può essere l'inizio di una nuova serie on line?