Il responsabile del Center for Tobacco Control Research and Education all’università di San Francisco, Stanton Glantz, ha accusato Avatar di James Cameron di propagandare il tabagismo tra i giovani. Il sito scenesmoking.org, che visiona i film per verificare la presenza di scene di fumo, ha assegnato ad Avatar un polmone nero, in pratica una bocciatura completa.

 

Passi per la sigaretta fumata da un'anonima comparsa, ma che la scienziata Grace Augustine, interpretata da Sigourney Weaver, fumi senza ritegno potrebbe causare emulazione, e questo ha scatenato le ire degli antitabagisti. Infatti il film è classificato negli USA come PG-13, il che significa sconsigliato (ma non proibito) ai minori di tredici anni, e in un paese dove mille adolescenti, su duemilacinquanta che ogni giorno cominciano a fumare, dichiarano di aver cominciato semplicemente per imitare il proprio eroe in quel dato film o quel dato spettacolo, è comprensibile come l'argomento sia molto delicato.

Cameron ha risposto così alle accuse: “Volevo che Grace fosse un personaggio inizialmente scostante, e perfino sgradevole. È rude, dice parolacce, beve e fuma. Non è stata pensata per essere un modello per gli adolescenti, infatti il nostro protagonista giovane, Jake, attraverso il quale viviamo questa storia, la trova inizialmente antipatica. Inoltre, da una prospettiva caratteriale, stavamo mostrando che Grace non si preoccupa per il suo corpo umano, solo il suo avatar conta per lei, il che è un giudizio negativo sulla gente che nella vita reale passa troppo tempo nei propri avatars, ovvero online e nei videogames. In più, parlando come artista, io non credo all'idea dogmatica che nessuno dovrebbe fumare in un film. I film dovrebbero riflettere la realtà. Se è O.K. per la gente mentire, imbrogliare, rubare e uccidere in un film classificato PG-13, perché imporre una moralità incoerente quando questi fumano? Sono d'accordo sul fatto che gli attori giovani con ruoli positivi non dovrebbero fumare nei film, specialmente se in modo da suggerire che questo li rende più simpatici o più accettati dai coetanei”.

Va detto che Sigourney Weaver indulgeva nel vizio del fumo anche in Aliens 2, sempre di Cameron, ma nel 1986 la cosa non aveva sollevato alcuna polemica. A quei tempi la crociata antitabacco non era ancora ai livelli odierni.