Come forse sapete, la saga di Alien ha visto di recente nascere delle complicazioni, di base imputabili a un solo nome: Ridley Scott.

Il regista e produttore aveva raccontato in precedenza come stessero creando in parallelo i sequel del prequel, precedentemente noto come Prometheus, poi diventato Alien: Paradise Lost, e nel contempo i… sequel dei sequel, ma senza considerare i capitoli 3 e 4.

Siete confusi? Non preoccupatevi, perché lo stesso Scott in tempi recenti ha deciso di fare pulizia, mettendo in naftalina quell'Alien 5 (titolo molto provvisorio), perché prima vuole realizzare due se non tre sequel di Prometheus, il tutto mentre cambiava nuovamente titolo al secondo episodio, ora intitolato Alien: Covenant. Posto che non cambi idea di nuovo.

Nel frattempo il volenteroso Neill Blomkamp, che aveva creato di testa sua l'intero concept per il sequel, convincendo la Fox a realizzarlo, ha visto il suo sogno finire nel congelatore e ha dovuto migrare verso un altro progetto, di cui parleremo dopo.

Pochi giorni fa però, il caporale Hicks in persona, ovvero Michael Biehn ha raccontato al sito Icon of Fright non solo lo stato ufficiale della produzione, ma anche lo spunto narrativo del cosiddetto Alien 5:

Una pausa, non una cancellazione

So che ora la Fox e Ridley Scott vogliono concentrarsi su Alien: Covenant ed entrambi non vogliono che Covenant e il film di Blomkamp escano uno vicino all'altro, perché sono due mondi troppo diversi.

Ma stanno solo mettendo un freno momentaneo alla produzione, perché sarebbe troppo imbarazzante se non realizzassero il film, soprattutto dopo avere ufficialmente coinvolto Sigourney Weaver.

Il plot

L'idea di base è che Alien 3 e 4 non esistano e al centro della storia ci saremo io e Newt, che ora ha 27 anni.

So anche che tutte le attrici di Hollywood si stanno proponendo per il ruolo, perché si tratterà di un vero e proprio passaggio del testimone da Ellen Ripley a Newt, con l'intenzione di portare avanti il franchise.

Blomkamp viaggia nel tempo

La Fox comunque ci tiene a tenersi vicino l'uomo che ha dato una spinta alla rinascita della saga, motivo per cui ha acquisito i diritti di un romanzo non ancora uscito nemmeno in patria, intitolato Gone World, di Thomas Sweterlitsch, per affidare a Blomkamp il compito di portarlo sullo schermo.

Sweterlisch è un autore da noi inedito ma negli Usa è evidentemente molto richiesto, visto che il suo precedente titolo, Tomorrow and Tomorrow, è stato acquisito dalla TriStar.

Gone world viene definito come un misto tra viaggi nel tempo e procedural, ma i dettagli vengono ovviamente tenuti strettamente segreti.

In conclusione, quello che potremmo chiamare Alien 3 bis non è morto, è solo in animazione sospesa, come le sue protagoniste.

E noi non vediamo l'ora di vedere l'atteso ritorno di Ripley e Newt, con buona pace di Alien: Covenant e i suoi capitoli successivi.

Voi cosa preferireste: andare avanti o tornare indietro nel tempo?