C'è una scena, in X-Men Apocalisse, in cui i giovani Scott Summers, Jean Grey, Kurt Wagner e Jubilee escono dalla visione de Il Ritorno dello Jedi e discutono sulla saga. La frase che chiude la discussione è: “…il terzo è sempre il peggiore.”

Per fortuna in quest'ultima trilogia degli X-Men (composta da X-Men L'Inizio, X-Men Giorni di un Futuro Passato e X-Men Apocalisse) la frase non è applicabile.

Prima di proseguire il classico Spoiler Alert, così posso continuare a scrivere (e voi a leggere) in tranquillità.

Alla fine di Apocalypse appare chiarissimo come la gestione dei mutanti Marvel fatta dalla Fox attraverso l'appassionato lettore e regista Bryan Singer abbia puntato, film dopo film, a recuperare il tono serio e realistico (lasciatemi passare la contraddizione in termini) dei primi due film (X-Men e X-Men 2) e bypassare del tutto l'ecatombe immotivata di X-Men – Scontro Finale.

Infatti se in X-Men l'Inizio la linea temporale era la stessa della prima trilogia, con l'intervento di Giorni di un Futuro Passato quanto avevamo conosciuto è cambiato per sempre ed è da lì che riparte la vicenda di Apocalypse.

Ritroviamo dunque il professor Xavier ancora capelluto e a capo della sua scuola di Westchester, stavolta in piena attività, e anche Mystica/Raven diventata suo malgrado il simbolo del mutante combattente pro umani, alla base della voglia di integrazione per tutti i mutanti.

Ci sono anche Hank McCoy, la Bestia e Havoc, Alex Summers, che ahinoi, dopo aver funzionato da trait d'union per inserire a scuola il fratello Scott /Ciclope sembra abbandonarci nell'ennesimo momento di ecatombe che coinvolge l'intera scuola (ma, sinceramente, mancando il corpo e la inevitabile commemorazione, sarà davvero morto?). Nuove entrate sono: Kurt Wagner / Nightcrawler, un angelo/arcangelo di stirpe tedesca che nulla ha a che vedere con Warren Worthington III (e infatti anche lui ci lascia le penne metalliche delle sue ali) Psylocke, Jean Grey e Tempesta, dapprima schierate su fronti diversi ma poi destinate a fare team (eccetto Psylocke, almeno per ora).

Da una parte metterei, con menzione d'onore, il trio Magneto, Quicksilver e Wolverine.

Il primo perché che sia interpretato da Michael Fassbender o da Ian McKellen resta il più bel personaggio della saga, con un carattere a tutto tondo, continui rivolgimenti di fronte e ripensamenti, insomma il mutante più umano che si possa conoscere.

Quicksilver, permettetemi di dirlo, è di sicuro il personaggio preferito da Singer, forse perché lo sfida ad utilizzare tecniche di riprese particolari, ma il ritratto che ne da (del tutto diverso da quello dei fumetti), l'attenzione ad ogni suo movimento, l'ironia e la meticolosità con cui il regista si dedica a questo personaggio ne fanno desiderare uno spin off.

Wolverine, signore e signori, compare come Arma X, esattamente come venne disegnato da Barry Windsor Smith nella famosa miniserie, e quando va in scena lui non ce n'è più per nessuno.

Fin qui le note positive, ma qualcosa di discutibile (non propriamente negativo, eh) c'è.

Innanzitutto l'impressione che sia stato girato molto di più e montato molto di meno nella versione cinematografica (esattamente come fu per Giorni di un Futuro Passato e se avete visto la Rogue Edition sapete di cosa parlo) ma, lasciatemelo dire, mi sono davvero stufato di dover aspettare la Blu Ray Version per godere in pieno del lavoro di un regista.

La data di uscita, poi, a ridosso di Capitan America – Civil War porta ad un inevitabile confronto tra questi due film corali e ritmo e tono sono completamente diversi, più cupo e drammatico quello dei mutanti, serrato e divertente anche se con un retrogusto amaro, quello degli Avengers con un effetto di contrapposizione che poteva essere evitato programmando le uscite meglio.

Inoltre, ben sapendo che ci sono delle indubbie libertà tra versione cinematografica e fumettistica, Apocalypse viene fuori come un cattivo strapotente e basta, perdendo di molto l'appeal che aveva nei fumetti dovuto a tutta la sua storia, all'essere il primo mutante mai apparso e di conseguenza la sconfitta finale grazie a Jean Grey, che da sfogo al potere della Fenice, non stupisce più di tanto. Metto qui una nota stupida, Apocalypse si esibisce anche come parrucchiere dei mutanti essendo responsabile di ben due famosissime pettinature: il capello bianco di Tempesta e la pelata di Xavier.

Il film è, comunque, un opera massiccia e ben diretta nello stile Singer (quello già assaporato in Giorni di un Futuro Passato, diverso e meno scoppiettante rispetto a X-Men – L'Inizio che era stato affidato a Mattew Vaughn) ed ha avuto anche una lunga e complessa lavorazione iniziata il 20 aprile 2015 a Montreal, in Canada. Si muove su diverse ambientazioni quali l’Egitto antico e moderno, la Polonia, la Germania Est e gli Stati Uniti del 1983 con una ricostruzione di moda, accessori e look assolutamente perfetta e molto apprezzata da chi leggeva i mutanti proprio in quegli anni. Così come il look dei personaggi è del tutto impressionante, non facendo rimpiangere né le versioni disegnate né le versioni precedenti dei film della prima trilogia.

La prova del cast è ottima, su tutti svettano James McAvoy nei panni di Xavier e Michael Fassbender in quelli di Magneto, specialmente nel famoso scambio finale quando alla domanda di Magneto su cosa farà Xavier il giorno in cui verranno a prendere i suoi studenti il professore risponde: “Rimpiango quei malcapitati che ci proveranno.”

Sophie Turner è una da tenere d'occhio perché la principessa dalla pelle bianca e l'occhio ceruleo proveniente dal Trono di Spade nasconde e gestisce bene la sua parte oscura alternando sapientemente fragilità e potere.

Su Jennifer Lawrence c'è poco da aggiungere anche se (forse) è sembrata un po' stanca del suo personaggio tuttavia è a lei che spetta il ruolo di addestratrice nella (e già… finalmente si intravede!) Stanza del Pericolo dove la formazione degli X-Men si prepara ad affrontare le Sentinelle.

E qui arriva l'inevitabile domanda.

Cosa sarà degli X-Men nel futuro?

I piani della Fox attualmente prevedono quattro film: Gambit, Wolverine 3, X Force e The New Mutants, ma nessun nuovo X-Men.

Eppure nella scena post credit vediamo arrivare nella base di Arma X (mentre la squadra di pulitori cancella ogni traccia della mattanza operata da Wolverine) un gruppo di “uomini in nero” che prelevano un campione di sangue di Arma X e lo chiudono (insieme ad altre provette multicolori e sospette) nella classica valigetta nera con il logo ESSEX.

Vi suona un campanello?

Suppongo ricordiate Nathan Essex altrimenti noto come Sinistro, grande nemico degli X-Men e legato a doppio filo sia ai due fratelli Summers (Havoc e Ciclope) che ad Apocalypse per tacere del Club Infernale.

Cosa dobbiamo aspettarci, quindi?

Qui si apre una ridda di ipotesi, che poi sono quelle che piacciono di più agli appassionati, permettendo voli fantasiosi e ipotesi da fan fiction. Quello che mi auguro di vedere è una gestione di buon livello (come questa ultima trilogia) riservata a tutti i personaggi dell'universo mutante, con un timoniere comune delle vicende che possa avere controllo anche sugli spin off per evitarci gli andamenti altalenanti ai quali è stato sottoposto Wolverine e magari riuscire anche ad integrare nell'universo mutante Fox picchi di genialità quali Deadpool.

Insomma che i mutanti restino della Fox o meno non è una questione che mi fa perdere il sonno se le produzioni restano di buon livello e poi, considerazione da marvel zombie, la coesione dei due universi forse creerebbe troppi problemi soprattutto per il divario dei poteri dei diversi personaggi.

Mi auguro sinceramente che alla Fox si rendano conto che avere rispetto per il lavoro creativo e di gestione degli autori di testate sulla breccia da decenni è una condizione imprescindibile per battere cassa al botteghino, cosa che dimostrano palesemente gli incassi di Deadpool e Apocalypse al confronto con il fallimento della libertà creativa che ha affossato i Fantastici 4 le cui testate negli USA sono ormai chiuse e questa, permettetemi, è qualcosa che non perdonerò mai ai geni creativi della Fox.