- Gli alieni commerciano segretamente con noi da anni. Più o meno dal '56.- Ah, Roswell, la famigerata base 51…Ettore mi lanciò un'occhiata schifatissima.

- Velletri. È lì che hanno un avamposto. Poco in vista e poco lontano da Roma, chi li cercherebbe mai dentro un caseificio ciociaro? Dal Lazio teletrasportano opere d'arte verso casa loro. Sembra che le frequenze dei colori di Cosmè Tura gli producano un irresistibile effetto “Grawrrante” (contenti loro). Anche Francesco del Cossa li attizza parecchio e pure qualche altro minore. Così i nostri governi dopo aver saccheggiato le collezioni private, adesso stanno svuotando anche i musei. Da un bel pezzo. Ogni volta che un’opera viene mandata in restauro, sappi che prima o poi sarà sostituita da un falso. L’originale sicuramente è su Deneb V°.

Non sapendo cosa ribattere, rimasi un po’ in silenzio.

- Bene, Ettore… a questo punto che hai deciso di fare? Terrai il becco chiuso, o vuoi far scoppiare il casino?

Lui si alzò, prese le stampelle e prima di avviarsi al suo posto mi bisbigliò solenne all’orecchio: - Voglio dire pubblicamente come stanno le cose, Piggéi.. Questa storia mi ha aperto gli occhi… il mondo deve sapere. Non possiamo vivere nella menzogna. È una questione di principio. E poi lumache e guacamole mi fanno veramente schi… fo…

S’interruppe. Strabuzzò gli occhi. Un attimo dopo cambiò espressione e prese a dire con la massima naturalezza: - quindi quanto dicevi che paghi, al giorno, qui dentro?

Rimasi di stucco.

- Che cosa?! Ma niente... paga tutto l’Agenzia.

- Anche tu, che culo! Però non è mica normale. No, no. Ospedale gratis, roba paleolitica… secondo me c'è sotto qualcosa… Bah, comunque, ora me lo dai il numero di quella sbrandona che sai tu? Sì, Miss segretaria Tette-d’Oro! Con quella lì vorrei andarci giù di trozzola a manetta...

Vetta aveva cambiato tono e argomento con una velocità tale da lasciarmi sbalordito. Era pure tornato al suo incomprensibile slang.

- Scusa Ettore, ma i gasteropodi? La faccenda top-secret?

Alzò gli occhi al cielo come una Madonna addolorata.

- Notte e giorno, Piggèi. Notte e giorno me la sogno. Ci sbavo su come una lumaca per lei… guarda, che se non ciuspo con quella, giuro, io tiro scemo! Ti scorreggerà mica dalla testa di lasciarmi il suo numero privato? Ci conto, eh?! - concluse. Detto ciò, fece ritorno al suo letto zoppicante, con una copia del “Grande inganno” sottobraccio, un best-seller di cospirazione secondo il quale la Terra era dominata da 6 razze aliene diverse (di cui 2 con i capelli tinti e il culo basso).

La luce sempre più fievole affondava di ombre la stanza. Zone buie più metaforiche si andavano addensando sul mondo.

Quella conversazione era riuscita a rendermi nervoso.

Una  pulce nell'orecchio non trascurabile ripeteva: P.J., il tuo boss ti sta pagando le cure mediche.

D’accordo, hai avuto un incidente sul lavoro, d’accordo sei solo in un reparto di terza classe sperimentale. Ma perché accidenti lo fa? Che cosa c'è sotto?

Tanta generosità non era normale. Se ci fosse stata una finestra, avrei guardato il cielo notturno con un nuovo brivido di allarme.