Accanto alle versione cartacea, le Edizioni della Vigna hanno sempre offerto al lettore la
A tuo avviso, l’ebook rappresenta il futuro dell’editoria? E, se si, per quali ragioni?
Giuseppe Granieri: Be', ci sono dei fattori industriali e dei fattori culturali che lo lasciano credere. I primi sono relativi ai "costi" della carta (stampa, magazzino, distribuzione) e a criteri di efficacia (il formato digitale è molto più facile da distribuire). I secondi sono evidenti a tutti: la nostra cultura sta cambiando (sta diventando sempre più "digitale") e con essa sta evidentemente cambiando tutta l'industria culturale. Non ci sono ragioni per cui il libro debba fare eccezioni. In fondo l'idea di libro è cambiata spesso nella storia, non c'è da stupirsi che cambi ancora. Soprattutto in una fase di transizione così profonda della cultura.
Silvio Sosio: Be', anche senza fare troppe analisi futurologiche basta guardare la musica: il mercato del download sta chiaramente spazzando via il mercato dei cd. Se vuoi un disco, vai su iTunes, clicchi "Acquista" e ce l'hai. Per il cd devi uscire, cercare, pagare di più, occupare spazio in casa. Lo stesso vale per i libri. Non so quando accadrà il sorpasso, ma piano piano gli ebook rosicchieranno sempre più quote di mercato ai libri.
Sarà meglio o peggio per gli editori? Probabilmente peggio. Gli utenti si aspetteranno di spendere meno, e ci sarà un fenomeno sempre più importante di pirateria e di circolazione di libri non acquistati. Sarà possibile mettere in vendita più libri, ma ci sarà meno budget per curarne l'edizione.
Sarà meglio o peggio per gli autori? Dipende dall'autore; probabilmente sarà più facile pubblicare; ma probabilmente si guadagnerà meno.
Sarà meglio o peggio per il lettore? Sicuramente meglio. I libri saranno sempre disponibili, facilmente reperibili, costeranno meno, non occuperanno spazio in casa.
Luigi Petruzzelli: Che domanda difficile... vorrei avere la sfera di cristallo, o almeno una macchina del tempo! Scherzi a parte, credo che nel lungo termine soppianterà le edizioni economiche, mentre le edizioni più costose resteranno come mercato di nicchia. Perché? Perché l’ebook costa meno, sia al lettore sia all’editore. Io ho circa diecimila libri; a parte quel che li ho pagati, quanto mi costa lo spazio per tenerli in casa? È vero che il libro di carta ha il suo fascino, e lo dico da bibliofilo (che bella un’edizione numerata rilegata in pelle e autografata dall’autore...), ma è anche vero che penso che le nuove generazioni di lettori, se i lettori di testi “tradizionali” ci saranno ancora, preferiranno la comodità dell’elettronico.
In un paese come l’Italia, dove i dati sulla lettura sono sempre meno incoraggianti, l’ebook potrebbe rappresentare un incentivo alla lettura, un modo per incoraggiare le giovani generazioni a leggere di più?
Giuseppe Granieri: Sicuramente già nel prossimo futuro l'accesso ai libri sarà più facile e più economico. Ma personalmente sono convinto che in Italia si legge poco e i giovani si avvicinano poco alla lettura perché gli adulti la raccontano in modo molto polveroso e noioso. Se non svecchiamo il modo in cui parliamo di libri, non ci sarà mai abbastanza appeal.
2 commenti
Aggiungi un commentoPenso che il libro elettronico sia una recente bella novità che apre nuovi orizzonti, è chiaro che la sua diffusione è andata di pari passo all'evoluzione dei supporti, ma nonostante ciò sinceramente penso che la rivoluzione sia tardi a venire. Colgo l'occasione per riportare una riflessione non mia ma di un famoso scrittore... La scorsa settimana era a Lucca e sono andato alla conferenza finale di Terry Brooks da una domanda sulla scelta delle copertine delle edizioni americane (assai più curate delle nostrane) l'autore raccontava che negli States esiste un mercato per i collezionisti che ricercano le edizioni più curate e meglio illustrate, quasi un mercato delle copertine illustrate dai disegnatori più famosi... concludeva Terry Brooks con la riflessione che questo mercato di lettori collezionisti non sarà mai intaccato dgli ebooks, più adatto a chi bada solo alla storia che alla "grafica" (per carità mi verrebbe da dire è più importante il contenuto che la copertina, n.d.a.). Io penso francamente che lo scenario più auspicabile sarebbe di avere un giorno avvenire le librerie piene di tutti i libri a catalogo, un libro per ogni "titolo", entrare in libreria, prendere un libro che ci piace, guardarselo bene, andare alla cassa e chiedere: me ne può stampare una copia? O al limite me lo può copiare sul mio lettore di ebook? (Sapete una cosa? Ho il dubbio che questa fosse un'idea di Terry Brooks...)
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Doc Brown direbbe che non pensi quadridimensionalmente.
Punto uno. Certo che esisteranno sempre lettori che cercano le edizioni stampate, illustrate, rilegate eccetera. Così come esistono i cultori che si cercano i dischi di vinile. Saranno rilevanti dal punto di vista del mercato? No, esattamente come non lo sono quelli che cercano i vinili. Sono due cose diverse: da una parte c'è il culto dell'oggetto, dall'altra c'è l'interesse per il libro.
La visione che hai della libreria con un libro per titolo ricorda quasi esattamente un Blockbuster, dove ci sono le copertine dei dvd e poi vai alla cassa e ti danno il disco con il film. Blockbuster è fallito il mese scorso.
La cosa che tu intravedi c'è già: si chiama libreria online in cui entri, puoi leggere a video o scaricare versioni demo dei libri che ti interessano, e se vuoi paghi e scarichi il libro intero.
Perché farsene stampare una copia? Se è comprensibile il culto dell'oggetto libro, che culto c'è in un pacco di fotocopie incollato sul momento? Tanto vale leggerlo sul reader, con i font grandi quanto vuoi, meno peso, meno ingombro, minor costo.
La stampa on demand è stata una fase di transizione, sparirà entro pochi anni. Se avete azioni di Lulu.com consiglio di liberarvene finché siete in tempo.
S*
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