Luigi Petruzzelli: Ah, meno male che mi sono fermato, altrimenti ti avrei già risposto: -) Ti confesso che non lo so. Secondo me il problema non è il mezzo, stampato o elettronico che sia, è proprio il libro in sé. Le nuove generazioni sono poco abituate a leggere, un po’ per colpa di altri mezzi di intrattenimento o diffusione delle informazioni e un po’ perché non abbastanza incentivati dall’esempio. Mio figlio di undici anni legge libri da quando ne aveva meno di otto e fumetti da quando ne aveva sei; ma io leggo libri, mia moglie legge libri, e lui vive in una casa in cui una stanza è “la stanza delle librerie”. Certo, un mezzo in più è solo un fatto positivo, ma credo che l’importante sia l’approccio alla lettura. Ho assistito più volte, durante varie fiere, a scene in cui i genitori facevano di tutto per scoraggiare i figli, invece di incoraggiarli: difficilmente quei bambini leggeranno. O forse no, hanno ragione loro ed è tutta una tecnica studiata a tavolino, perché il libro avrà agli occhi di quei giovani il fascino del proibito...
Premesso che i lettori di fantascienza sono da sempre abituati a leggere di tecnologie mirabolanti e futuristiche, potrebbero essere in qualche modo dei “pionieri” nella lettura di ebook? Più in generale, quanto può funzionare il binomio ebook e fantascienza e che impatto può avere sul mercato in termini di vendite?
Giuseppe Granieri: Lo sono già. Se leggiamo i dati americani, i settori trainanti (o comunque quelli con maggior crescita) della vendita di ebook sono sci-fi e fantasy. È normale che sia così: un lettore di sci-fi è spesso poco etnocentrico e meno diffidente verso il "diverso", quindi più ricettivo nei confronti delle innovazioni.
Silvio Sosio: L'idea che gli appassionati di fantascienza siano interessati alle novità tecnologiche me la sono fatta passare quando, nel 1995, io e Luigi Pachì a una convention di fantascienza facemmo una conferenza su questa innovazione straordinaria che era internet. Mica bubbole. In sala ad ascoltarci c'erano solo Luigi Rosa, Lanfranco Fabriani e un paio d'altre persone.
2 commenti
Aggiungi un commentoPenso che il libro elettronico sia una recente bella novità che apre nuovi orizzonti, è chiaro che la sua diffusione è andata di pari passo all'evoluzione dei supporti, ma nonostante ciò sinceramente penso che la rivoluzione sia tardi a venire. Colgo l'occasione per riportare una riflessione non mia ma di un famoso scrittore... La scorsa settimana era a Lucca e sono andato alla conferenza finale di Terry Brooks da una domanda sulla scelta delle copertine delle edizioni americane (assai più curate delle nostrane) l'autore raccontava che negli States esiste un mercato per i collezionisti che ricercano le edizioni più curate e meglio illustrate, quasi un mercato delle copertine illustrate dai disegnatori più famosi... concludeva Terry Brooks con la riflessione che questo mercato di lettori collezionisti non sarà mai intaccato dgli ebooks, più adatto a chi bada solo alla storia che alla "grafica" (per carità mi verrebbe da dire è più importante il contenuto che la copertina, n.d.a.). Io penso francamente che lo scenario più auspicabile sarebbe di avere un giorno avvenire le librerie piene di tutti i libri a catalogo, un libro per ogni "titolo", entrare in libreria, prendere un libro che ci piace, guardarselo bene, andare alla cassa e chiedere: me ne può stampare una copia? O al limite me lo può copiare sul mio lettore di ebook? (Sapete una cosa? Ho il dubbio che questa fosse un'idea di Terry Brooks...)
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Doc Brown direbbe che non pensi quadridimensionalmente.
Punto uno. Certo che esisteranno sempre lettori che cercano le edizioni stampate, illustrate, rilegate eccetera. Così come esistono i cultori che si cercano i dischi di vinile. Saranno rilevanti dal punto di vista del mercato? No, esattamente come non lo sono quelli che cercano i vinili. Sono due cose diverse: da una parte c'è il culto dell'oggetto, dall'altra c'è l'interesse per il libro.
La visione che hai della libreria con un libro per titolo ricorda quasi esattamente un Blockbuster, dove ci sono le copertine dei dvd e poi vai alla cassa e ti danno il disco con il film. Blockbuster è fallito il mese scorso.
La cosa che tu intravedi c'è già: si chiama libreria online in cui entri, puoi leggere a video o scaricare versioni demo dei libri che ti interessano, e se vuoi paghi e scarichi il libro intero.
Perché farsene stampare una copia? Se è comprensibile il culto dell'oggetto libro, che culto c'è in un pacco di fotocopie incollato sul momento? Tanto vale leggerlo sul reader, con i font grandi quanto vuoi, meno peso, meno ingombro, minor costo.
La stampa on demand è stata una fase di transizione, sparirà entro pochi anni. Se avete azioni di Lulu.com consiglio di liberarvene finché siete in tempo.
S*
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