Nel remake della serie del 2009 la situazione dei personaggi femminili continua ad essere

dall'atomica di Lost ai rettiloni di V: juliet non si annoia mai.
dall'atomica di Lost ai rettiloni di V: juliet non si annoia mai.
insoddisfacente. Abbiamo due donne molto forti e interessanti, Anna, interpretata da Morena Baccarin, e Erica, interpretata da Elizabeth Mitchell.Anna non solo è l'erede di Diana, ma racchiude in se anche le figure del Grande Leader (il Superiore o come volete), di John (l'attore Richard Herd) e di svariati altri capi militari succedutisi nella serie originale. Anna è da sola al comando e non segue gli ordini di nessun altro: quando le navi sorvolano le varie capitali del mondo è il suo viso ad essere proiettato sullo scafo esterno; è sempre lei a parlare a nome del suo popolo nelle interviste; è lei che incontra i capi di stato; è lei la prima ad ottenere il permesso di soggiorno; infine è lei la guida spirituale del suo popolo, per il quale periodicamente esegue dei rituali mistici che hanno il sapore dell'estasi (o dell'orgasmo, o dello "sballo", dipende dai punti di vista). Anna non è una subordinata all'interno di una gerarchia patriarcale come accadeva a Diana e alle sue colleghe (Lidia, ecc.), è lei il punto più alto di quella gerarchia, e lo ricopre con fascino, eleganza e uno stile sofisticato che creano un terribile contrasto con la spietatezza delle sue parole e delle sue azioni. In effetti sotto quel sorrisetto sornione che sfodera di fronte alla stampa terrestre, sappiamo che il personaggio è fatto di duro acciaio, ed è grazie alla splendida interpretazione di Morena Baccarin che abbiamo finalmente in televisione un'antagonista donna forte e volitiva come non se ne vedevano da decenni.Contro di lei combatte Erica, un'agente dell'FBI, che in confronto ad Anna però lascia del tutto indifferenti. Il personaggio dal punto di vista professionale è ormai visto e rivisto, dato che lo schermo abbonda di agenti donna dell'FBI fin dai tempi di Il silenzio degli innocenti e di X-Files; il fatto più grave però è che nella vita privata viene caratterizzata come una pessima madre, tanto che lei stessa si sente in colpa e il figlio le rinfaccia spesso di sentirsi abbandonato. Molte donne si riconosceranno in questo dilemma, ma è negativo che non venga mai presentata una donna in grado di tenere in equilibrio le richieste del lavoro e le necessità dei figli, inoltre così come viene presentato nella serie questo dilemma è più un atto d'accusa verso le madri che lavorano che una rappresentazione della realtà vissuta da tante donne. In confronto Anna viene mostrata come una madre premurosa che ha un buon rapporto con la propria figlia, Lisa (interpretata da Laura Vandervoort), anche se poi sappiamo che la coinvolge nello stesso esperimento di eugenetica di Diana. L'interpretazione della Mitchell è totalmente insufficiente a creare un capo carismatico della resistenza, in pratica non buca lo schermo come la Baccarin. Speriamo che negli episodi successivi il personaggio possa crescere e diventare una degna avversaria della terribile Anna.Il problema delle due serie, la vecchia e la nuova, è che le cattive sono caratterizzate sempre meglio rispetto alle buone. Questo può significare varie cose: 1. le cattive vendono più delle buone; 2. è più facile per uno sceneggiatore uomo creare un personaggio femminile cattivo che non uno buono. Avremo mai un'eroina televisiva positiva che sia prima di tutto una persona completa? Forse solo quando ci saranno più sceneggiatrici e registe, per ora dobbiamo accontentarci.