Bill Gaines si fece carico dell’azienda familiare - che tra le altre cose era anche sommersa di

La copertina del numero 4 di Weird Science della 001 Edizioni
La copertina del numero 4 di Weird Science della 001 Edizioni
debiti – e ne cambiò radicalmente obiettivi. Il nome rimase EC, ma questa volta la E passò da Educational ad Entertainment, e chiamò Al Feldstein come redattore della casa editrice e i migliori disegnatori freelance dell’epoca, tra cui Harvey Kurtzman – uno dei maestri del fumetto americano -, Wally Wood, Jack Davis, Johnny Craig, Bernard Krigstein, Will Elder, Jack Kamen, George Evans, Joe Orlando, John Severin, Al Williamson, Frank Frazetta, Basil Wolverton e Reed Crandall. Tra le testate pubblicate dalla EC c’era anche Weird Science che come indica il sottotitolo era dedicata a storie di bizzarre sulla scienza, il che significa fantascienza.

Gaines e Feldstein, infatti, prendevano spunto da racconti e romanzi di fantascienza per scrivere i testi delle loro storie a fumetti. La prima, apparsa sulla nuova testata, ad esempio, fu ispirata al racconto He Who Shrank di Henry L. Hasse, apparso su Amazing Stories nel 1936, mentre in Italia è stata pubblicata con il titolo Colui che rimpicciolì nell’antologia Alba del domani - La fantascienza prima degli “Anni d'oro” (Before the Golden Age, 1974), a cura di Isaac Asimov ad opera dell’Editrice Nord nel 1976. Ma, a tal proposito, c’è una leggenda che riguarda Ray Bradbury, l’autore di capolavori come Cronache marziane (The Martian Chronicles, 1950) e Fahrenheit 451 (1953). Come erano solito fare, l’editore e redattore della EC Comics a corto di idee per le loro testate, presero spunto da alcune storie di Bradbury. La cosa non passò inosservata allo scrittore americano, il quale piuttosto che chiedere i suoi diritti di autore per le vie legali, decise di mandare un biglietto a Gaines in cui prima lodava gli albi a fumetti e poi gli ricordava che forse si era “distratto”, vista l’enorme mole di lavoro di cui quotidianamente si doveva occupare, perché a lui non era arrivato ancora nessun compenso. Gaines non se lo fece chiedere due volte e invio un assegno con tanto di biglietto di scuse per il ritardo. Da quel momento, altri racconti dell’autore di Cronache marziane vennero adattai  a fumetti per le varie testate della EC Comics che – tra le altre cose – ben si adattavano alla versatilità di Bradbury, capace di scrivere storie di fantasmi, come storie di horror e di fantascienza.

La rivoluzione che la EC Comics portò nel mondo del fumetto, però, è tutta in una serie di caratteristiche che renderanno gli albi unici in ogni senso.

Abbiamo già detto dell’ottica di Gaines di ingaggiare i migliori disegnatori dell’epoca, su cui spicca senza dubbio Harvey Kurtzman, il cui personaggio più importante, creato nell'ottobre del 1962 insieme al disegnatore Will Elder, è stato Little Annie Fanny, che uscirà sulle pagine di Playboy per una quindicina d'anni. Ma la cosa interessante è che le storie a fumetti erano firmate dai vari sceneggiatori e disegnatori, cosa non troppo comune se si pensa che,negli stessi anni, Carl Barks, uno dei maestri del fumetto mondiale ed autore di personaggi come Paperon de Paperoni Disney e, in generale, del mondo dei paperi della Disney non firmava le sue tavole. Solo nel 1968, sul centosettantesimo Oscar Mondatori, intitolato Vita e dollari di Paperon de Paperoni ed è introdotto dallo scrittore Dino Buzzati e Mario Gentilizi (storico direttore del mensile Topolino), venne per la prima volta al mondo accreditato ufficialmente il nome di Barks come autore delle storie.