Il codice della CCA sembrava scritto appositamente per censurare proprio i fumetti della EC Comics ed alcuni storici del fumetto non sono inclini a scartare questa ipotesi,visto che la National Allied Publishing, conosciuta oggi come D.C. Comics, cavalcò la crociata ed impose a tutti i suoi fumetti il marchio CCA. Dietro questa strategia – a quanto pare – c’era proprio la volontà di mettere in ginocchio Gaines e le sue testate, che a poco a poco dovettero chiudere.Weird Science durò 22 albi, dal maggio del 1950 al novembre del 1953 e fu sostituita prima da Weird Fantasy e poi da Weird Science & Fantasy, che altro non era che la fusione delle due testate.William Gaines prima tentò di difendere il suo lavoro di editore, presentandosi in varie udienze davanti alla “Sottocommissione del Senato americano sulla delinquenza giovanile”, ma dovette arrendersi e chiudere tutte le testate, tranne la rivista MAD, nata prima come albo a fumetti dedicato a storie comiche e poi passata a vera e propria rivista.
Gli albi a fumetti della 001 Edizioni sono di dimensioni poco più piccole di quelle originali (in altezza) e riproducono le copertine originali. Le storie di Weird Science – riproposte in bianco e nero - sono state raccolte in quattro volumi e nell’ultimo sono state riprodotte anche tutte le copertine originali a colori della testata.
Una lettura che diverte e fa riflettere ancora oggi.
1 commenti
Aggiungi un commentoA proposito del CCA.
Sì, certo! Che il CCA fosse ritagliato su misura per mettere KO alcuni editori di comics più piccoli ma molto grintosi è ovvio... essendo un codice di "autoregolamentazione" stilato dagli editori stessi (quindi gli editori più grossi ebbero più voce in capitolo nel deciderne l'esatta stesura).
Però a livello di discussione pubblica, l'interrogazione di Frederic Wertham presso la commissione senatoriale del Congresso USA, verteva sopratutto sui Crime Comics, specie quelli in cui mancava una inequivocabile condanna morale del crimine (un po' come potrebbe essere nel caso del nostrano "Diabolik". Molto meno su Vampiri, Zombies e simili.
E in ogni caso, neanche la "National" avrebbe potuto decidere di essere "morbida" su alcune delle regole da stilare, a suo favore magari... perché anche lei doveva rispondere alla preoccupazione dei distributori, pena il ritrovarsi senza un canale distributivo. Una regola per esempio davvero castrante per TUTTI gli editori di comics era il non poter mostrare MAI una donna che combattesse contro un uomo. Un grosso limite per Wonder Woman, archetipo del femminismo... e in quanto tale vero e proprio fenomeno editoriale che, però, viene di fatto fortemente depotenziato dall'introduzione del CCA.
Credo che alla fin fine, nel decidere queste regole abbiano pesato in egual misura sia la volontà di creare articoli ad hoc per tagliare le gambe ai concorrenti, esercitata dagli editori più grossi, sia la necessità di doversi "piegare" agli ultimatum dei distributori. Anche la National ha faticato a trovare una sua strada, con l'introduzione del CCA. E ha subito una moria di testate.
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