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1 commenti
Aggiungi un commentoA proposito del CCA.
Sì, certo! Che il CCA fosse ritagliato su misura per mettere KO alcuni editori di comics più piccoli ma molto grintosi è ovvio... essendo un codice di "autoregolamentazione" stilato dagli editori stessi (quindi gli editori più grossi ebbero più voce in capitolo nel deciderne l'esatta stesura).
Però a livello di discussione pubblica, l'interrogazione di Frederic Wertham presso la commissione senatoriale del Congresso USA, verteva sopratutto sui Crime Comics, specie quelli in cui mancava una inequivocabile condanna morale del crimine (un po' come potrebbe essere nel caso del nostrano "Diabolik". Molto meno su Vampiri, Zombies e simili.
E in ogni caso, neanche la "National" avrebbe potuto decidere di essere "morbida" su alcune delle regole da stilare, a suo favore magari... perché anche lei doveva rispondere alla preoccupazione dei distributori, pena il ritrovarsi senza un canale distributivo. Una regola per esempio davvero castrante per TUTTI gli editori di comics era il non poter mostrare MAI una donna che combattesse contro un uomo. Un grosso limite per Wonder Woman, archetipo del femminismo... e in quanto tale vero e proprio fenomeno editoriale che, però, viene di fatto fortemente depotenziato dall'introduzione del CCA.
Credo che alla fin fine, nel decidere queste regole abbiano pesato in egual misura sia la volontà di creare articoli ad hoc per tagliare le gambe ai concorrenti, esercitata dagli editori più grossi, sia la necessità di doversi "piegare" agli ultimatum dei distributori. Anche la National ha faticato a trovare una sua strada, con l'introduzione del CCA. E ha subito una moria di testate.
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