Fu Cody a rompere il silenzio – Sapete, ho sentito dal sergente che in quest’operazione avremo il supporto degli Abrams. Un bel colpo, vero? Vinceremo di sicuro, senza nemmeno che Ali Babà abbia il tempo di capire cosa l’abbia colpito! – L’entusiasmo di Cody sembrò a tutti un po’ forzato, perfino a Cody, che ebbe l’impressione di prendere in giro se stesso.– Che livello di armatura hanno gli Abrams? – chiese Mallory.– Otto, mi pare – rispose Cody – Per considerarli fuori dalla Schermaglia bisogna usare dei lanciarazzi con un pari livello di penetrazione, come i LAW: penetrazione otto.

– Però hanno un punto debole sui cingoli: armatura di livello sei. Penetrabile da un 50mm a impulsi.

– Gli Iraniani non hanno molti mitragliatori a 50mm. Non possiamo perdere, siamo troppo forti.

– Già – rispose Johnson, pensieroso. Qualcosa non tornava: – Troppo forti. Generalmente sono sufficienti i gruppi scelti per portare a termine un’operazione così semplice, non c’è mai stato bisogno dell’artiglieria pesante. Siamo arrivati qui vincendo tutte le Schermaglie senza averne mai avuto bisogno.

– Forse Ali Babà ha in serbo qualche sorpresina per noi – disse Mallory.

– Impossibile… il comando ci avrebbe senz’altro avvertito…

– Cosa c’è ragazzi, i gruppi scelti se la stanno facendo sotto? – li canzonò Blackcat, alias Grim Reaper.

– E di cosa dovremmo aver paura? Nelle schermaglie non muore nessuno. E se anche dovessimo perdere, bè, chissene importa, sono problemi del sergente – gli rispose Johnson, calmo.

– Sarà… – concluse Smith. Nel cielo, ancora niente di niente. – Ragazzi, io non so perché fate tanto gli spacconi con la vostra bravura. Quelle che abbiamo combattuto fin ora non sono mica guerre vere, non sono niente. È come giocare alla Playstation. Sempre a combattere con delle strategie del cazzo: tutti all’attacco come cavallette, tanto nessuno muore. Io sono stato in Iraq, là si moriva ancora per davvero.

– Bei tempi, eh? – esclamò ironico Johnson.

– Sì, bravo, fai lo spiritoso, finché ne hai ancora il tempo. Noi crediamo di essere tanto superiori ai nemici solo perché siamo meglio addestrati e meglio equipaggiati, eppure, in Iraq, gli arabi avevano un vantaggio su di noi: loro non avevano paura di morire, mentre invece noi ce la facevamo sotto al più piccolo rumore. Io dico che se non ci fossero le regole della Guerra Combinata, gli Iraniani ci avrebbero fatto il culo da un bel po’ di tempo.

– E chissenefrega, insomma! – esclamò stufo Johnson – Oggi i tempi sono cambiati, nessuno deve o può morire in guerra, capito Blackcat? Quindi rilassati e mettiti l’anima in pace, perché purtroppo per noi tu oggi riporterai il culo alla base, tutto intero come sempre.

In quel momento un latrato in una lingua incomprensibile si levò in lontananza. Si udì un mitra esplodere una raffica di colpi, e Cody Marshall crollò a terra d’improvviso. In fronte aveva un grosso buco, gli occhi dilatati dalla sorpresa. Un morto. Proiettili veri. Una palese violazione delle regole della Guerra Combinata. Un morto, e il comando sapeva, aveva già pianificato tutto!

In cielo, il cerchio di luce che avrebbe dovuto trasformare tutte le armi da fuoco in armi a impulsi ancora non si vedeva.

Grim Reaper aveva in volto un larghissimo e odiosissimo sorriso che pareva dire a tutti ‘ve l’avevo detto’.

Johnson non riusciva a distogliere lo sguardo dal suo amico Cody. Le gambe gli tremavano.

Cazzo, stavolta si fa sul serio, pensò.