Quando J. Michael Straczynski annunciò che Harlan Ellison sarebbe stato il Conceptual Consultant di Babylon Five qualcuno probabilmente iniziò a raccogliere scommesse su quanto ci avrebbe messo Ellison ad andare via sbattendo la porta con tanta violenza da far tremare l’edificio. Sembrava una scommessa praticamente vinta, i presupposti c’erano tutti: la lite con Gene Roddenberry che aveva portato alla diatriba ventennale a proposito dell’episodio The City on the edge of Forever in Star Trek TOS, altri incidenti di percorso verificatisi nel corso degli anni, tutto stava a indicare che Ellison e la televisione fossero come minimo in uno stato di attiva belligeranza. In realtà questo non era corretto, visto che Ellison, sin dai primissimi anni sessanta era stato una presenza costante nel panorama televisivo americano. Sono state molte le serie che lo hanno avuto come sceneggiatore, e del tipo più vario (consultare a questo proposito la pagina che gli è dedicata sul Internet Movie DataBase http://www.imdb.com).

I precedenti

La sua collaborazione nelle serie più propriamente fantascientifiche iniziò nel 1964 con due episodi della serie The Outer Limit: Soldier e Demon with a Glass Hand (va notato che per alcune somiglianze tra questi due episodi e Terminator, Ellison fece causa al regista James Cameron, ottenendo 400.000 dollari di risarcimento e una menzione, sia pure fumosa, nei titoli di coda). Probabilmente il suo intervento più famoso fu nel 1967 in Star Trek con l’episodio The City on the Edge of Forever. Dopo una lunga serie di riscritture l’episodio andò in onda in una versione modificata che venne rifiutata da Ellison e portò a un lungo scambio di accuse tra lui e Roddenberry. Bisogna comunque notare che se la versione di Roddenberry ottenne il premio Hugo l’anno successivo, il copione originale di Ellison ottenne il Writers Guild of America Award, il premio che viene assegnato dagli sceneggiatori per la migliore sceneggiatura (anche se difforme da quella effettivamente realizzata). Non è qui il caso di discutere su chi avesse ragione tra i due riguardo alla sceneggiatura, va però rimarcato che Roddenberry non solo non fece nulla per cercare di appianare il dissidio, ma anzi continuò per lungo tempo a ripetere in pubblico accuse totalmente infondate finendo di esacerbare l’animo dello scrittore. Va comunque rimarcato che l’opera di Ellison in Star Trek non si limitò alla scrittura della sceneggiatura, infatti quando si ventilò l’ipotesi di una chiusura anzitempo della serie, fu Ellison a proporre e scrivere materialmente la lettera inviata a migliaia di fan e professionisti della fantascienza chiedendo una mobilitazione a favore dello show.

Altra collaborazione significativa fu quella nella seconda serie di The Twilight Zone, quella che va dal 1985 al 1989, dove non soltanto contribuì con cinque episodi, tra cui spiccano il bellissimo Paladin of the Lost Hour (Premio Hugo 1986 per il racconto e Writers Guild of America Award 1987 per la sceneggiatura) ;;e Shatterday. Ellison in effetti venne assunto dalla CBS con il ruolo di Creative Consultant. La mossa destò la perplessità di molti, perché Ellison era sempre stato pubblicamente molto critico, anche con dei veri e propri saggi nei confronti della televisione e del suo livello qualitativo. Oltretutto c’erano seri dubbi che la sua personalità “frizzante” potesse integrarsi nel sistema produttivo della CBS. In realtà non ci volle molto per arrivare ai ferri corti: nel corso della prima stagione lo scrittore sottopose alla CBS l’adattamento del racconto Nackles di Donald E. Westlake che avrebbe dovuto costituire lo speciale di Natale. La CBS però giudicò il trattamento inadatto, in particolare per una puntata natalizia, e ne bloccò la produzione con una rilevante perdita economica e causando l’esplosiva fuoriuscita di Ellison dalla serie. (en.wikipedia.org/wiki/The_new_twilight_zone ). Forse Ellison non sarebbe riuscito a salvare la serie dal progressivo e inesorabile calo di ascolti, ma considerando che l’episodio avrebbe dovuto costituire l’esordio dello scrittore nella regia, è lecito chiedersi cosa ci siamo persi a causa della ristrettezza di vedute dei manager della rete televisiva, e comunque, questo fatto la dice lunga su quale fosse l’esperienza di Ellison nella scrittura di sceneggiature e nella conoscenza dei meccanismi della televisione. Colmo della beffa, nell’ultima stagione della nuova serie a cura proprio di Straczynski, girata al solo scopo di poter venderla in sindycation Paladin of the Lost Hour venne scorciato da parte della CBS di 9 minuti per farlo rientrare nei tempi, rovinandolo completamente.

Babylon Five

Con questi precedenti, non stupisce che molti avessero puntato sul cavallo sicuro dell’ennesima sfuriata di Harlan Ellison, tutto indicava che sarebbe finita così. Oltretutto non va dimenticato che Babylon Five era una completa creazione di Stracszynski, la possibilità che i due si scontrassero su qualche particolare dell’universo di B5 era quindi estremamente alta. Chi fece questo ragionamento dimenticò alcuni punti essenziali: in primo luogo Straczynski ed Ellison erano amici (e questo venne dimostrato quando in alcune occasioni Straczynski stesso intervenne sul newsgroup rec.arts.sf.tv.babylon5 per difendere l’amico); in secondo luogo Straczynski era anche egli sceneggiatore e quindi poteva immedesimarsi nello stato d’animo degli autori e capire come presentare suggerimenti o chiedere cambiamenti senza entrare in collisione con i loro sentimenti; terzo, Straczynski era il totale responsabile della produzione di Babylon Five, quindi, qualsiasi discussione sarebbe rimasta tra di loro, per così dire in famiglia, e non avrebbe coinvolto manager distanti e con una comprensione molto limitata del lavoro dello sceneggiatore.