«L’avventura umana, come noi la conosciamo, dagli albori della preistoria attraverso le esperienze degli egizi, dei greci, dei romani, passando per l’oscuro Medioevo e lo splendido Rinascimento, fino all’era atomica, è solo un piccolo tratto della strada dell’uomo. Dallo sbarco del primo uomo sulla Luna nel secondo millennio dell’era cristiana, lo spazio non è più nemico. Anzi, forse rappresenta l’unica possibilità di vita, forse l’unica possibilità di sopravvivenza per la specie umana. Forse…» (Narrazione d’apertura)
Nel 1977, l’uscita di Guerre stellari cambiò per sempre il modo di vedere la fantascienza cinematografica. George Lucas aveva mostrato per la prima volta come una saga fantastica di ampio respiro potesse essere trasformata in un incredibile successo commerciale. Il fascino, e soprattutto le prospettive economiche di una tale operazione colpirono anche il mondo delle produzioni televisive. Battlestar Galactica, trasmessa in Italia con il titolo Galactica, rappresenta il primo tentativo di produrre fantascienza per il piccolo schermo con standard qualitativi paragonabili a quelli di un’opera realizzata per il cinema.

L'arca di Adamo

La serie fu creata da Glen A. Larson, che in precedenza aveva prodotto o ideato il concept di numerosi successi televisivi, tra cui i popolarissimi Quincy e L’uomo da sei milioni di dollari. Larson si basò su una sceneggiatura intitolata “Adam’s Ark” (L’arca di Adamo), che lui stesso aveva scritto quasi dieci anni prima. “Adam’s Ark” era stata concepita come episodio pilota di una serie televisiva, ma all’epoca Larson non riuscì a destare l’interesse dei network e il progetto venne abbandonato. La premessa su cui avrebbe dovuto essere incentrata la serie ruota intorno al personaggio di un eccentrico miliardario, modellato sulla falsariga del magnate statunitense Howard Hughes (recentemente oggetto di un acclamato film biografico diretto da Martin Scorsese, The Aviator). I migliori intelletti della Terra vengono invitati da Adam a una misteriosa riunione nel deserto, all’interno di un edificio dall’aspetto futuristico. Durante la riunione, l’edificio si alza in volo, rivelandosi essere un’enorme astronave. I computer di Adam hanno infatti previsto che la Terra è ormai irrimediabilmente condannata all’autodistruzione, che verrà causata da una catastrofe nucleare. L’astronave del miliardario rappresenta un’Arca futuribile, destinata a raggiungere e colonizzare nuovi mondi, portando con sé il meglio dell’umanità.

Glen A. Larson
Glen A. Larson
In Galactica il concetto venne in qualche modo ribaltato: la serie è infatti incentrata sulle avventure di un enorme convoglio di navi stellari alla ricerca del leggendario pianeta Terra. Dopo millenni di guerra con la razza dei Cyloni, il genere umano si trova alla vigilia di una conferenza di pace di portata epocale. Mentre la flotta di astronavi delle dodici colonie umane si sta recando alla conferenza, viene attaccata di sorpresa da migliaia di caccia cyloni. Contemporaneamente, le gigantesche navi base dei nemici radono al suolo i pianeti abitati dall’uomo. I sopravvissuti si riuniscono in un convoglio formato da 220 navi scampate all’attacco, e partono alla ricerca della misteriosa tredicesima colonia del genere umano: il pianeta Terra. Alla guida del convoglio c’è la Base Stellare Galactica, l’unico vascello del suo genere sfuggito all’apocalittico attacco dei Cyloni.

Galactica venne prodotta dalla Universal e acquistata dall’emittente statunitense ABC. Originariamente, Larson aveva progettato un primo episodio speciale di tre ore seguito da altri due episodi doppi da due ore l’uno. Nel luglio del 1978, due mesi prima della messa in onda negli Stati Uniti, l’episodio pilota venne distribuito come film per il cinema in Canada e in Europa. La versione cinematografica di questo episodio è l’unica che abbia mai raggiunto l’Italia, dove venne distribuito col titolo Battaglie nella galassia. Il film riscosse un discreto successo, tanto che la ABC decise di trasformare Battlestar Galactica in una vera e propria serie televisiva con cadenza settimanale. Il lancio dell’episodio pilota fu pianificato meticolosamente: ancor prima della sua messa in onda, nei negozi di giocattoli erano già comparsi i primi modellini di astronavi. L’esperienza di Guerre stellari aveva insegnato a non sottovalutare i potenziali guadagni provenienti dal ‘merchandising’. Domenica 17 settembre 1978 il pubblico americano fu introdotto a una delle più costose e spettacolari serie televisive mai realizzate. L’episodio pilota della durata di tre ore poteva vantare effetti speciali e modellini di qualità cinematografica, numerose riprese fatte in esterni, costumi e scenografie estremamente curati.