Ex marinaio, sperimenta le professioni più improbabili: da cacciatore di alligatori nelle fogne newyorkesi a guardiano notturno dell’Antroresearch Associates (dove passa le notti a colloquio con SHROUD, un androide costruito con pelle sintetica, silicone e ossa umane per studiare la tolleranza alle radiazioni). Così come Pynchon scava nella trama della realtà portandone alla luce le tracce sepolte (motivi popolari degni dell’attenzione concessa ai miti, in una rivoluzione dell’apparato iconografico letterario), Profane sprofonda nella storia della contemporaneità (a caccia di alligatori nelle fogne, oppure per caso sulle tracce di V. a Malta). Incarna mirabilmente il prototipo dell’antieroe pynchoniano, uno sprovveduto mosso da forze invisibili troppo sfuggenti per poter essere racchiuse nell’arco della sua comprensione. Quello che rende indimenticabili lui e i suoi vari fratelli, Tyrone Slothrop, Nathan Lardass Levine, Porpentine, è però questa consapevolezza, che manca alle eroine (un caso per tutti, l’ostinata e perseverante Oedipa Maas).Attorno a lui si muovono individui enigmatici o accattivanti. Alla prima schiera appartiene
Thomas Pynchon: scritture ipertestuali dal margine
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