Io, Robot più che ispirato al lavoro di Isaac Asimov sembra una compilation dei film precedenti in cui - in qualche maniera - c'entrano i robot e in cui era inevitabile l'eco del lavoro del grande scrittore. Una pellicola d'azione in cui sono state innestate - senza troppa convinzione - tematiche filosofiche forti, ma comunque qualitativamente almeno un paio di gradini sotto il tono di un qualsiasi episodio di Star Trek The Next Generation in cui sia protagonista l'androide Data.

Con un finale messianico e un'insopportabile, ma insopprimibile idea che questo film potrebbe essere considerato quasi un prequel alla trama di Terminator Io, Robot è un pop corn movie divertente e spettacolare, con molti momenti geniali soffocati in una sceneggiatura forzatamente rivolta ad un pubblico generalista e adolescenziale. Di qui le battute che funestano i dialoghi rendendo tutto molto semplicisitco, ma soprattutto il tono 'Bad Boys' della narrazione che Alex Proyas tenta di mantenere per tutto il film pur non essendo Michael Bay né tantomeno Steven Spielberg.

Un po' A.I., un po' Il Sesto Giorno (con tanto di eco di temi politici attuali distillati in forma innocua in una trama d'azione), un po' Tron, un po' Blade Runner, Io, Robot racconta la storia del detective Del Spooner nell'anno 2035, quando la tecnologia e i robot sono ormai parte della vita quotidiana, elementi di cui ci si può fidare completamente. Ma, in questo film, quel patto di fiducia è infranto - e solamente un uomo, solo contro il sistema, vede il pericolo per ciò che è realmente. In una Chicago del futuro i robot sono completamente integrati nella società. Il personaggio di Sonny - un robot sospettato dell'omicidio del suo creatore - è la chiave per garantire la stessa sopravvivenza del genere umano.

Da questa premessa è chiaro come l'evoluzione della tematica asimoviana prenda una piega semplicistica anche se non mancano momenti interessanti, sebbene prevedibili.

L'autocoscienza dei robot (la stessa che in Terminator e in Matrix porta alla guerra contro gli esseri umani e in 2001 alla morte di un intero equipaggio) è la tematica centrale del film. Un'evoluzione non cercata, ma spontanea che secondo le moderne teorie della robotica è presente anche nelle macchine attuali con frammenti di codici che rappresentano il segno tangibile di uno sviluppo.

In più l'uso che nel film viene fatto per le tre leggi della robotica postulate da Asimov nel racconto originale porta ad un interessante sviluppo politico. La rivolta dei robot è fatta a fin di bene per tutelare gli errori umani. Una reminescenza politica del Patriot Act di George W.Bush, della violazione sistematica della privacy e della difesa a tutti i costi in nome della salvaguardia della nazione.

Altrettanto interessante sebbene non approfondita l'idea di biodiversità con Sonny destinato ad un futuro diverso rispetto alle altre macchine in quanto unico. Destino, predestinazione, libero arbitrio sono altri elementi presenti nel film, la cui espressione delicata non trova grande sfogo a causa degli inseguimenti e delle sparatorie.