Gli esordi

Nato canadese, recentemente naturalizzato USA, Steve M. Stirling ha scritto nel 1985 il suo primo romanzo, Snowbrother (1985), ambientato in un universo condiviso (The Fifth Millenium) creato insieme ad altri autori. Duemila anni dopo una guerra mondiale e relativo inverno nucleare che hanno portato l'umanità sull'orlo dell'estinzione, nuove civiltà sono sorte in quella che erano l'America e il bacino del Mediterraneo. Nello stesso ambiente si svolge il successivo Saber and Shadow (1992, ma pubblicato nel 1986 come The Sharpest Edge). La descrizione di queste civiltà (il cosiddetto world building, dall'economia alla politica, ai linguaggi, alle abitudini alimentari e sessuali all'abbigliamento e all'architettura) fa da sfondo a movimentate storie d'azione che coinvolgono personaggi femminili, ma come si suol dire, "tosti", spesso bisessuali o lesbiche, una costante dei suoi lavori successivi.

Contemporaneamente ha scritto tra il 1989 e il 1994 numerosi racconti ambientati in altri universi condivisi creati da Larry Niven e Jerry Pournelle, quello della guerra tra gli umani e i felini K'zinti e quello del CoDominium e dell'Impero dell'Uomo (quello che Niven e Pournelle hanno usato come passato e sfondo per Nell'occhio del gigante).

Un'ambigua distopia

I suoi lavori più interessanti nel campo della storia alternativa risalgono agli anni '90, quando ha iniziato a scrivere la serie che lo ha lanciato come una promessa di questo sottogenere: la trilogia della Dominazione dei Draka, è Marching through Georgia (1988): un futuro distopico ("Questa è una distopia, imbecilli!" pare sia stata la replica di Stirling a chi lo aveva preso per un ideologo razzista durante una convention di fantascienza) in cui lievi divergenze nello svolgimento della Rivoluzione Americana hanno portato al trasferimento dei lealisti filobritannici nella Colonia del Capo (l'attuale Sudafrica), appena conquistata agli olandesi. La colonia diventa la sede, prima di un Dominion dell'Impero britannico e poi di una nazione indipendente basata sulla schiavitù e allo stesso tempo sullo sviluppo tecnologico, per quanto i due aspetti possano sembrare contraddittori (Ben undici appendici all'opera spiegano in dettaglio la tecnologia, la politica e l'economia della Dominazione. Talvolta il world building di Stirling è quasi più interessante della vicenda narrata)

La Dominazione è una "ambigua distopia": la sua ideologia razzista è aberrante, il trattamento dei servi è spesso spietato, il suo espansionismo è un terrificante Juggernaut, ma individualmente molti Draka danno prova di qualità positive: coraggiosi, intraprendenti, paternalisti verso i loro servi, amanti dell'arte e della cultura, rispettosi dell'ambiente. Questa ambivalenza è forse una chiave della popolarità goduta dalla serie

Nel 19mo secolo la Dominazione conquista e industrializza tutta l'Africa e diventa una potenza mondiale. Ciononostante la storia europea si svolge in modo molto simile al nostro (anche se lo sviluppo tecnologico è più rapido): Prima Guerra Mondiale, fascismo e nazismo, e infine una Guerra Eurasiatica al posto della Seconda Guerra Mondiale.