Le "Tre Leggi" di Isaac Asimov

"Io credo che Isaac Asimov sarebbe orgoglioso di questo film", dice il produttore John Davis. "E' un film che ha grande rispetto per il suo lavoro. Il regista ha creato un futuro che è uno spettacolo straordinario, utilizzando gli ultimi ritrovati della tecnologia; e il suo protagonista è un eroe che ci conduce attraverso questo mondo".

Dice il produttore Topher Dow: "Chi non è un fan di Asimov o della fantascienza, si divertirà moltissimo con Io, Robot, ma per chi è un fan di Asimov, questo film è una trasposizione piuttosto fedele dei racconti di Io, Robot e della tradizione di fantascienza che rappresentano".

Le 3 Leggi della Robotica

1. Un robot non può far del male ad un essere umano, né permettere - non intervenendo - che qualcosa o qualcuno facciano del male ad un essere umano.

2. Un robot deve sempre obbedire agli ordini impartiti da un essere umano, a meno che essi non confliggano con la Prima Legge.

3. Un robot deve sempre salvaguardare la propria esistenza, a meno che così facendo non debba infrangere la Prima o la Seconda Legge.

Al centro di tutti i racconti di Asimov sui robot ci sono le 3 Leggi della Robotica. Tutti i suoi racconti sui robot iniziano e finiscono con queste 3 Leggi, impiantate in ogni robot. Ogni racconto è costruito su un enigma - come e perché, in ogni specifico caso - le leggi non hanno funzionato.

"I racconti di Asimov sui robot", dice Jeff Vintar, "sono dei piccoli rompicapo intellettuali. Ognuno dei racconti di Io, Robot presenta un problema che è una sfida alle 3 Leggi della Robotica. Credo sia questo che per decenni ha affascinato i suoi lettori - il fatto che egli prima getti una sfida, e poi mostri una soluzione".

Dice Alex Proyas: "Il film si ispira al lavoro di Asimov, ma non ne è una trasposizione letterale. E' stato un lavoro molto difficile, perché è stato molto complesso tradurre in un film la concisione di un singolo racconto che fa parte di una collezione di 9. Per questo ci siamo dovuti prendere qualche libertà, creando una nostra storia, sia pure all'interno del mondo e delle idee di Asimov. Insomma, abbiamo cercato di seguire lo spirito di ciò che egli ha creato, offrendone però una rilettura cinematografica".

Continua il regista: "In sostanza, abbiamo fatto esattamente ciò che Asimov fa in molti suoi racconti: le leggi sono impiantate nei robot, e non possono essere infrante. Eppure, a quanto sembra, i robot sembrano aver trovato un modo per aggirarle".

Per Proyas, il film pone soprattutto una domanda essenziale: quale sarà il nostro rapporto con i robot? "Io non credo ci sia dubbio: prima o poi, faranno parte del nostro mondo. Il punto è, in che modo gli esseri umani si adatteranno alla loro tecnologia? Sembriamo aver deciso che la tecnologia, nel bene e nel male, rende migliori le nostre vite, e che perciò dobbiamo accettarla. Ma è un bene o un male? Questa è la strada che gli esseri umani sembrano aver scelto - e che credo continueranno a percorrere anche in futuro".

La trama

Will Smith è il Detective Del Spooner nel thriller hi-tech Io, Robot (I, Robot), ispirato al libro di racconti del leggendario scrittore Isaac Asimov.

Nell'anno 2035, la tecnologia e i robot sono ormai parte della vita quotidiana, elementi di cui ci si può fidare completamente. Ma in questo film, quel patto di fiducia è infranto - e solamente un uomo, solo contro il sistema, vede il pericolo per ciò che è realmente.

Io, Robot utilizza effetti speciali visivi mai visti prima sullo schermo, riuscendo a creare uno stupefacente mondo popolato di robot. Il personaggio di Sonny - uno speciale robot che possiede la chiave per risolvere un caso di omicidio, e forse per garantire la stessa sopravvivenza del genere umano - rappresenta un picco di realismo mai raggiunto prima. Sonny è anzi, si può dire, il più realistico ed emotivamente completo personaggio tridimensionale creato al computer mai apparso sullo schermo.

Io, Robot è diretto da Alex Proyas (Dark City, Il corvo), che ha creato una straordinaria Chicago del futuro (l'anno è all'incirca il 2035), dove i robot sono completamente integrati nella società.

Accanto a Will Smith, gli altri interpreti sono Bridget Moynahan nel ruolo della psicologa dei robot dott.ssa Susan Calvin, Bruce Greenwood, nel ruolo di Lawrence Robertson, capo della US Robotics, e Chi McBride, nel ruolo del capo ed amico di Spooner, il tenente John Bergin. James Cromwell interpreta poi il ruolo-chiave di un brillante e misterioso scienziato, il dott. Alfred Lanning.