Qualche settimana fa sono stato colpito da un comunicato, letto durante il telegiornale di Italia 1, Studio Aperto. La conduttrice del giornale dava lettura di una reprimenda inflitta da un tribunale al canale Italia 1, su denuncia esposta da un'associazione genitori (il famigerato MOIGE, mi pare), perché aveva mandato in onda in orario preserale (le 20) un episodio del telefilm Ally McBeal nel quale, in una certa scena, due protagoniste si sfioravano le labbra in un bacio lesbico. La motivazione diceva che mandare in onda questo genere di cose in un orario in cui i bambini, ancora alzati, potevano vederle, rischiava di compromettere il loro equilibrio e le loro tendenze sessuali future eccetera.

Non che non siamo abituati a cose del genere. Sono anni che Italia 1 massacra i cartoni giapponesi elinando ogni traccia di mutandine o di accenni anche lontanamente sessuali, che dilania serie come Xena o Buffy eliminando scene senza alcun riguardo neppure per il senso della trama solo perché Willow o Olympia manifestano qualche interesse non diretto a maschi certificati. Sono persino arrivati a consacrare sull'altare della correttezza politica un vero capolavoro del (ri)adattamento, quella Tata che da ebrea newyorchese è diventata addirittura ciociara di Frosinone (si teme che i bambini possano diventare rabbini o semplicemente non sta bene scherzare sugli ebrei?). Ed è chiaro che i film in prima serata sono destinati a perdere ogni scena che possa avere un minimo accenno alle due esse, sesso e sangue (la terza esse, lo sport, al momento non ha problemi).

Era la prima volta però che sentivamo una cosa del genere per una serie tutto sommato per adulti, in un orario che non è specificamente dedicato ai ragazzi. E per una cosa così innocente come un bacio omosessuale tra due donne.

Al di là dell'indignazione per film ed episodi rovinati, ci vengono alla mente tante domande. E' davvero questo il modo giusto di educare i bambini, facendogli vedere solo una facciata ultracorretta e ultraperbenista del mondo? E davvero qualcuno può pensare che un bambino venga educato meglio venendo a sapere dell'omosessualità dai suoi compagni più smaliziati, a suon di frocio e culattone, che non vedendo una storia d'amore in tv? Davvero qualcuno può pensare che un bambino possa cambiare i suoi gusti sessuali solo per aver visto una scena di un telefim?

Vengono anche altre domande, tipo: ma se anche un bambino dovesse diventare omosessuale perché ha visto Ally McBeal, sarebbe la fine del mondo? Non sarebbero fatti suoi i suoi gusti in materia?

Oggi viviamo in un mondo dove la tv mostra cadaveri, distruzioni, violenze di ogni genere, ma disturba l'immagine per non mostrare la faccia dei bambini. Un mondo dove vengono prodotti film come la trilogia del Signore degli Anelli nella quale verranno uccisi, nei tre film, dunque, vogliamo fare una decina di migliaia di uomini ed esseri vari? Il tutto senza versare una singola piccola gocciolina di sangue rosso.

E' un mondo curioso, dove un uomo che viene decapitato crea uno sgomento e un rifiuto assoluto, universale, mentre un pulsante rosso premuto nella cabina di un bombardiere o di un elicottero che accende verdi fuochi artificiali sulle sagome nere di una città notturna è quasi uno spettacolo affascinante. Sotto a quei fuochi ci sono probabilmente decine, forse centinaia di morti, che però non rientrano nel conto.

E' il solito mondo dove un attentato che uccide trenta persone è una cosa all'ordine del giorno da due minuti nel TG delle otto e un attentato che uccide trenta persone e due ragazze italiane è una tragedia infame e un crimine contro l'umanità da quattro giorni di collegamenti in diretta. Dove mille morti americani valgono cento volte centomila morti iracheni.