Bisogna attendere il 1971 perché la suggestione fantascientifica in Fulci assuma forma peculiare. Rivisitazione e omaggio ai canoni. Squarcio allucinatorio, visione inafferrabile, flashback (o flashforward) oscuro, slegato dalla struttura narrativa e in simbiosi con l'horror e lo splatter. In Una lucertola dalla pelle di donna, un noir di ispirazione psicoanalitica, assistiamo al vagare schizoide della protagonista. Carol spalanca la porta di una corsia di ospedale dove è ricoverata. Si trova di fronte a due cani che agonizzano sotto i suoi occhi, il petto squarciato, un reticolo di tubi e sensori pigolanti, a tenere in vita le bestiole. Una manciata di fotogrammi, e la casa di cura per malattie mentali diventa improvvisamente scenario delle gesta di un'autorità oscura, armata di bisturi, deputata alla manipolazione delle menti e dei corpi. Ci troviamo di fronte a un innesto fulmineo, spiazzante: rischiamo di sprofondarci dentro. Fulci era uomo coltissimo. Niente di strano, che, nella sua incoerente coerenza da "dinamitardo" dei generi, avesse fatto tesoro del cut-up di un certo William Burroughs: all'interno del cinema, dei filoni, delle sue diramazioni sperdute nel tempo e nella memoria.
Più chiari i riferimenti di impronta fantascientifica nei film della stagione horror, laddove il pastiche di vari elementi della cultura popolare (fumetto, commistione dell'action movie con elementi western) emerge con prepotenza . Il rimando alla figura del "mad doctor" - sottinteso come indizio irrisolto nella scena dei cani de Una lucertola - diventa vera rilettura, ad esempio in Zombi 2 (1979). Fulci presenta qui la figura topica del "genere" - lo scienziato folle - per spogliarla immediatamente di credibilità. Il dottor Menard, alle prese con i morti viventi nell'isola di Matul, è un uomo distrutto, il camice spiegazzato, la bottiglia di whisky sempre attaccata alle labbra; più che la tracotanza di un mad doctor in piena regola, come lascerebbe presagire il suo aspetto, incarna il fallimento, il dubbio della razionalità di fronte a un evento ineluttabile che non si può arginare.
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