Sembrerà che nella sua macchina qualcuno abbia dato un party.

E Andrea li odia, i party.

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Eccolo, il cellcom. Andrea lo sta usando per tenersi aggiornato sulle ultime statistiche relative alla festa. Lui è il trecentosessantaquattresimo arrivato. Troppi puntini rossi si stanno affollando sulla piantina del luogo della festa. Il party si svolge negli ultimi dieci piani di un compo-minio di vani assemblabili 4x5x3.5, uno dei tanti in quel che resta della zona industriale di Mirafiori, Torino Sud. In realtà, la festa non si sta svolgendo su dieci piani: tutti i vani cubici sono stati tolti e smontati, a eccezione di quelli esterni, in modo da creare un vasto spazio interno. I tre cilindri che emergono dal pavimento e si perdono nel buio del soffitto sono i vani per gli ascensori e i collegamenti. Adesso ospitano luci e strobogrammi.

Andrea assicura il cellcom nella tasca posteriore dei pantaloni e si domanda dove Vittorio abbia intenzione di condurli. Finora il festeggiato si è mostrato freddino e piuttosto sbrigativo. Cerchiamo di capirlo: questa sera Vittorio festeggia il suo ventesimo compleanno e deve vedersela con ben seicentotrentasette invitati, per la maggior parte amici di rete. Pensate che non ha mai visto in carne e ossa il cinquantasette per cento degli invitati, ma solo attraverso cellcam. Quindi non può che dedicare pochi minuti all'amico e compagno di viaggi Andrea Rossi-Chan-Tze e ai due tizi che ha portato con sé.

Da questo punto di vista è più che giustificabile il comportamento di Vittorio quando, superata una pioggia di strobogrammi di fuochi artificiali, circumnavigato uno dei cilindri degli ascensori, oltrepassata una selva di figure isolate con la testa decisamente altrove, scarica i tre nuovi arrivati nei pressi un arco di divani color madreperla dove una dozzina persone si guarda intorno alla ricerca di volti conosciuti, esercita i pollici cellcando distrattamente o osserva i movimenti del drink all'interno del bicchiere.

Vi presento alcuni amici, annuncia Vittorio con un gesto del braccio, il polsino di pizzo da buon Risorgi che si agita nell'aria. Dall'arco di divani arriva il puntuale sfoggio di cellcom. MitsuPhilips, Siemsung, Erixsony. Tutti i pollici sono drizzati, pronti a picchiettare i tasti. andrea.rossi.chan.tze@telecom, rachid.corvini@hotcom e arturo.mihajtovic@bandinet, aggiunge Vittorio.

Andrea è l'unico dei tre ad avere una conoscenza di Vittorio Barberis che vada oltre la consultazione del profilo. Lo aveva incontrato in Rete, dopo aver profilato il desiderio di un viaggio nell'Unione Scandinava. L'IA di riferimento aveva contattato 31431 persone, di cui 37 dell'area di Torino. Comparando i profili, era chiaro che Andrea Rossi-Chan-Tze sarebbe andato d'accordo solo con tre di essi, tra cui, appunto, Vittorio Barberis.

Adesso, alla Noia si sono sostituite la laboriosa annotazione dei nomi e l'analisi dei profili. Tutti thumbano e nessuno più rivolge attenzione a loro tre in quanto entità fisiche, ma soltanto in quanto profili personali su una rete informatica, in cerca di interessi comuni o spunti per il dialogo. Vittorio ne approfitta per fare l'elenco di nomi punto cognomi chiocciolina compagnia telefonica della controparte. A Rachid e Arturo non serve annotarli: avvicinano a Vittorio i cellcom - due Siemsung identici- che prendono appunti automaticamente dalla voce.

Anche Andrea ha estratto il cellcom ma i suoi pollici non sono altrettanto evoluti (tipico del patrimonio genetico di chi non è europeo al cento percento), e poi non ha una gran memoria per i nomi, ricorda sì e no due o tre compagnie telefoniche appena nominate.