L'effetto serra , il riscaldamento globale del pianeta, come concetti scientifici, almeno presso il grosso pubblico, sono relativamente nuovi, intervenuti quando la fantascienza era tesa a occuparsi piuttosto dell'impatto sociale della tecnologia, con il cyberpunk, o al contrario si stava dedicando a ritrovare la possibilità di una nuova avventura spaziale. Niente di strano che gli autori di fantascienza quindi abbiano ignorato o sottovalutato il problema, anche perché all'epoca sembrava veramente uno scenario da fantascienza.

D'altronde concetti come quelli dell'effetto serra e del riscaldamento globale sono quanto mai dibattuti: per uno scienziato che ne parla e presenta grafici apparentemente incontrovertibili, ve n'è un altro, soprattutto di aerea americana, che ne nega l'esistenza, oppure che tali fenomeni siano prodotti dall'inquinamento. La posizione americana al vertice di Kyoto è nota: l'effetto serra non esiste, si tratta di un trucco per frenare o fermare lo sviluppo degli Stati Uniti, Gaia ha la testa molto più dura di quanto sembri ed è pronta ad accettare livelli di CO2 molto ma molto superiori a quelli attuali e quindi andiamo avanti così. Tanto a noi cosa ci interessa? Abbiamo o avremo la tecnologia necessaria, e quando se ne presenterà la necessità, ammesso e non concesso che ciò avvenga, ci metteremo mano e rimetteremo il sistema in equilibrio. Queste sono posizioni reali, di scienziati e governanti, mica del primo scrittorucolo di fantascienza che passa!

Non è quindi strano che, di fronte a un problema tanto controverso, la fantascienza si trovi nell'incapacità di prendere posizione, così come d'altronde si sta rifiutando o quasi di prendere posizione sulla fame nel mondo, la clonazione, l'esaurimento delle risorse e gli altri problemi che in questo momento l'umanità si trova a fronteggiare con intensità cocente. Cosa bisognerebbe fare, dire al lettore che non può pretendere di mangiare come prima? Che il granoturco è una delle colture più dispendiose dal punto di vista idrico? Che troppa carne fa male, soprattutto all'ambiente? Che bisogna scegliere auto più piccole e sarebbe ancora meglio non scegliere auto punto e basta? Che moltiplicare i condizionatori nelle nostre case significare fare il freddo dentro e aumentare il caldo fuori? E' evidente che questo non è un problema che si risolverà con uno scienziato che inventerà un qualche gadget, o ficcandoci come simulacri tutti dentro un computer o sparandoci in centinaia di milioni o miliardi di uomini verso delle totalmente improbabili colonie spaziali. Si tratta di problemi seri che non ammettono risposte "semplici", come quelle che possono essere veicolate in un romanzo di fantascienza.

Spiace dirlo ma forse, che la fantascienza sia il genere letterario che si occupa del cambiamento, che prepara l'umanità alle sfide che si trova a dover affrontare, e tutte le altre belle frasi spesso usate per descriverla, se mai sono state vere, in questo momento non lo sono. Tranne rarissimi casi, la desertificazione, lo scioglimento dei ghiacci del polo con il conseguente innalzamento dei mari, vengono visti più come scenari "interessante" per narrazioni avventurose, quasi a livello di videogioco, che come un serio problema da affrontare. Probabilmente, a parziale scusa degli autori, bisogna ammettere che il processo di formazione della notizia e dell'opinione pubblica si è molto accelerato e quindi, nel momento in cui un ipotetico romanzo dovesse uscire, esso sarebbe già bruciato visto che in larghi settori dell'opinione pubblica, il problema sarebbe già "vecchio", logorato.