Borges eh? Ti dispiace se ti adotto come fratello? Ci hai dato un bell'esempio di come una storia possa evolversi nella mente di uno scrittore, ma hai parlato di regole e leggi dell'Ucronia, ti dispiace parlarcene?

Le regole che mi sono dato sono più o meno queste: in primo luogo, nella formazione di quelli che chiamo mondi gemelli non si verificano distorsioni spaziali o temporali, neanche minime: in altre parole, quello che accade In quegli strani mondi accade ora e qui. La formazione di un geminus è un Fatto molto raro, contrariamente a quello che pensa la maggior parte degli scrittori di fantascienza; il primo distacco è avvenuto in tempi recenti, almeno sulla scala temporale del nostro pianeta, altrimenti metterei in crisi il dogma dell'Incarnazione, che ovviamente può essere avvenuta una volta sola nella storia. Fra l'altro, era l'argomento utilizzato da S. Agostino per negare la teoria del "tempo circolare" e quindi l'Eterno Ritorno. Va infine esclusa la possibilità di spostare materia da un universo all'altro, quindi, tanto meno, di viaggiare fisicamente attraverso i mondi alternativi. Solo le onde elettromagnetiche sono in grado di farlo, quindi si possono solo vedere immagini trasmesse o carpite su sistemi video.

Bene, e venendo al romanzo, ci puoi dire qualcosa sulla vicenda senza rovinare il piacere della scoperta al lettore?

Il mio romanzo si articola in quattro episodi, collegati fra loro ma che possono essere tranquillamente letti in modo autonomo. Lo spunto per i quattro episodi del libro è stato suggerito dalla lettura di testi in cui lo studioso si chiede - anche se non dovrebbe farlo - cosa sarebbe successo se. Se ad esempio nel 732 il re franco Carlo Martello non avesse fermato gli arabi a Poitiers e i musulmani fossero dilagati sin nel cuore dell'Europa, questa sarebbe ora musulmana. In realtà, sappiamo che la spinta propulsiva dell'Islam era già esaurita quando gli arabi arrivarono in Francia, ma come ipotesi di partenza mi pareva almeno plausibile e sicuramente interessante.

Il protagonista è un intellettuale cristiano al servizio del Califfo di Francia, ed è in fuga da una Parigi assediata dalle truppe africane dell'Usurpatore. Qui il problema era dato dalla necessità di immaginare una civiltà relativamente moderna, in cui medicina, alchimia, magia, ecc. fossero sviluppate, mentre la tecnologia restava leggermente più indietro rispetto al mondo attuale. Attenzione: non è un romanzo sullo "scontro delle civiltà": la convivenza fra genti di diverse religioni, cristiani e musulmani in questo caso, è possibile, ed anche proficua, ma rimane sempre esposta ai rischi del fanatismo, dell'oscurantismo. Sul secondo episodio, non posso dire nulla, perché è tutto basato su sorprese, colpi di scena e "rovesciamento delle prospettive".

D'accordo.

Che italiano si sarebbe parlato nel nostro Paese, si chiedeva più o meno il grande linguista Giacomo Devoto, se i veneziani nel 1509 avessero travolto i francesi nella terribile battaglia di Agnadello, e avessero unificato sotto il Leone marciano buona parte della Penisola? Da quella palla di neve, si è generata nella mia fantasia una valanga storica, per cui "oggi" il ruolo guida in campo economico e culturale, l'hanno gli italiani, i brasiliani, gli egiziani e, un po' più indietro, russi e americani. Le lingue internazionali sono quindi il veneto-italiano e il portoghese. L'apertura del canale di Suez nel 1517, da parte dei veneziani, un progetto storicamente ipotizzato dalla Serenissima, ha mantenuto i traffici con l'Oriente per altri tre secoli almeno sull'asse Venezia-Egitto-India. Qui ho tentato in alcuni punti di creare nomi veneti o veneto-iberici al posto di quelli inglesi più comuni. Questo ovviamente è solo lo sfondo: la vicenda è un intrico di spie, politici, scienziati...