Solitamente il problema si risolveva in pochi giorni data la gran solerzia, la professionalità e l'ingegno dei nostri specialisti.

Ma questo Nick Esposito era un osso duro. Aiutato forse dal demone che assiste gli alcolizzati, John Paul XV la faceva franca già da due settimane. Molti - reclutatori - specialisti avevano già perduto la vita. Ed ora avevano gettato nella mischia anche me e tutti gli altri talent-scout. Nick Esposito doveva saltare. A qualsiasi costo. I soldi in ballo erano troppi. Non si poteva transigere su quello che tutto sommato era pur sempre un Concordato. La gente lo voleva, noi ne avevamo diritto (avevamo pagato), il Papa non poteva ignorare i suoi doveri!

Quello che non convinceva me era che se non stavo più che attento rischiavo di lasciarci le penne anch'io. Per questo motivo mi ero camuffato irriconoscibilmente da fedele di prima categoria con la Parrucca Bionda & Ricciuta di Gesù e la Blusa Celeste con stampigliato Le Porte Del Paradiso. Così ero uguale alle migliaia di fedeli che mi circondavano. Quell'equipaggiamento mi era costato ben dieci azioni DIO S.r.l.

Intanto una donna era apparsa alle spalle del Pontefice. La squinzia di turno del Papa!

Era una creatura dalle studiate geometrie conturbanti rifinite da un'aderente tutina bianco latte che in contrasto con il brunito colore della carnagione evocava l'impressione complessiva di un raffinato dolce di panna e cioccolato.

Nick Esposito si voltò a guardare la sua squinzia. Quindi si esibì in una vigorosa pacca sul sedere di lei, serrando poi con le dita il cospicuo e tornito oggetto della sua attenzione, e rivolto alla folla declamò:

- La Vergine! Wow!

I fedeli si fusero subito in una chiassosa unità in totale adorazione e ribollente di passione mistica.

La Vergine fece qualche flessuoso passo in avanti, ancheggiò come Dio comanda, quindi abbaglio i fedeli con il divino sorriso artefatto delle Grandi Dive Sintetiche.

- Bacini, bacini, bacini, miei cari... Cicciolini! - pregò poi, con ispirata malizia. La folla fu istantaneamente pervasa da un colossale orgasmo collettivo di Liberazione e Comunione.

Io intanto mi sentivo sempre più cretino a fingere estasi per non farmi scoprire, con la marmaglia che schifosamente mi intrideva gli abiti dei suoi maleodoranti umori. Avrei voluto andarmene, a dispetto degli ordini dei miei superiori, ma la ressa compatta me lo impediva categoricamente. Forse, per un attimo, la mia espressione tradì questo mio desiderio.

Poi - di colpo - la mia vita cambiò.

Un improvviso dolore lancinante alla spalla fu il segno che modificò la mia esistenza. Ora - di colpo - ero io a dovere badare di sopravvivere.

Un maledetto cecchino svizzero mi aveva infatti sparato e mi aveva colpito. Ero stato identificato. I guardiani pontifici mi avevano localizzato con i loro dannati cristian-detector. Ora avevo venti, massimo venticinque minuti di vita. Nella migliore delle ipotesi.

Eh sì, ragazzi, ero proprio messo maluccio. I cecchini svizzeri erano terribili, implacabili. Nessuno, che loro avessero preso di mira, era mai durato più di venti minuti. Il record assoluto credo fosse 23 minuti. E quindi si potrà ben comprendere come io, lentamente e a malincuore, iniziassi a preoccuparmi.

Il mio primo gesto di questa fase della mia vita fu quello di abbassarmi un po'. E ciò fu probabilmente la cosa più saggia che potessi fare in quanto mi salvò dalla raffica che subito si abbatté nella mia zona. Tutti quelli che mi erano vicini - diciamo un centinaio di crani - cessarono di colpo, chi più chi meno, la loro attività terrena. Bisogna però che sia a questi dato atto di non essersi lasciati andare - nonostante le indubbie circostanze drammatiche - al gesto scontato e certo non costruttivo di cadere al suolo. La compressione di fedeli nella piazza San Petrus era infatti tale da costituire un blocco massiccio di carne umana ed i corpi mutilati delle vittime erano sorretti loro malgrado dalla morsa agghiacciante delle migliaia di sopravvissuti e sarebbero occorse molte ore per liberarli.