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Gerry Scotti e le letterine
Gerry Scotti e le letterine
Cerchi di non pensarci ed entri in Camerino. Quattro pareti, 10 metri quadrati per 11 persone: meno di un metro quadro a testa! Torna la ragazza di prima che spiega a tutti per filo e per segno il Regolamento e dice di firmare una per una tutte quante le tremila pagine. Poi, il polso indolenzito, vieni accompagnato insieme a tutti gli altri alla Sartoria, dove fai vedere i vestiti che ti sei portato da casa. Manco a dirlo, non vanno bene. - Davanti alle telecamere questi friggono! - commenta sbrigativa una tipa tutto pepe. Ti immagini con i vestiti addosso che friggono e pensi che è una vera fortuna che se ne sia accorta! E' trascorso mezzogiorno e tutti quanti venite riportati in Camerino dove uno degli autori comincia a spararti un po' di domande a raffica giusto per metterti a tuo agio. Invece la tensione aumenta e viene ora di pranzo. Per andare in mensa bisogna uscire. Insieme con gli altri, sudati e un po' sconvolti, jeans e magliette stropicciate, incroci una serie di personaggi abbronzati e incravattati con perfezione artificiale. Portano vestiti grigi metallizzati e hanno sorrisi stampati tutti uguali. Ci metti qualche secondo a renderti conto che si tratta di cloni. La loro faccia rotonda e calva ti ricorda qualcuno che non riesci a mettere a fuoco. Sottovoce qualcuno azzarda che si tratta del leggendario modello Silv-10, della cui esistenza esistono molti indizi, ma nessuna prova definitiva. Temi per la tua incolumità avendo intuito un simile segreto, ma prosegui. La mensa è un piccolo Eden. Atmosfera rarefatta, ficus benjamin, faretti e controsoffitti in raro ciliegio del Madagascar. Una coda ordinata di cloni chiacchiera a bassa voce in attesa di riempire i vassoi. Qui ti rendi conto che una stirpe è stata clonata anche in versione femminile. Il modello è il Veli-N4. E non ci vuole molto a intuire le specifiche base: altezza 1.75, sorriso, profilo e fondoschiena preformati secondo precise equazioni di estetica superiore, tuta da danza e biancheria intima con paillettes incorporate, infine coefficiente di ragionamento medio (0½10) pari a 2,17. Sembra che ne esistono due sole varianti: bionda e bruna, mentre gira la voce che la variante rossa sia stata scartata per insormontabili difetti del DNA. Il pranzo è gradevole, anche se tu ti guardi intorno come in un sogno. Sembri l'unico a rendersi conto della realtà... All'una e mezza si torna in Camerino per cambiarsi. Poi ti spediscono al Trucco. Poltrona da dentista e robot incipriatore che cerca di cambiarti i connotati. Per fortuna non ci riesce e tu vieni fatto passare dal Parrucchiere che ti spalma la testa di gel. - No, il gel no! - ma è troppo tardi. Sono quasi le 14. Adesso i corridoi brulicano di cloni maschi e femmine. Ti dicono di entrare in Studio, metterti in postazione e infilarti le cuffie. Lo fai. Ormai non sei più tu. Il quintale di gel che ti hanno spalmato in testa ti sta penetrando attraverso il cuoio capelluto e aggredisce i tuoi neuroni. Non è gel: è Blob! Ma non hai più tempo per pensare, non ti sembra più nemmeno di essere capace a farlo. Solo telecamere, luci, gente seduta che ti guarda come un animale strano, e altri cloni con cuffie, auricolari e cartelline in mano. Poi entrano sei cloni femminili di alta qualità, quattro VIP (il nome "VIP" ti fa tornare alla mente solo quella specie di super-eroe scalcinato creato da Bruno Bozzetto) e infine lui, il Presentatore. Lo hai visto molte altre volte in TV, ma adesso che lo vedi dal vivo capisci che non può essere umano. E non si tratta nemmeno di un clone o di un androide. Noti che non dà la mano a nessuno, non si rivolge a nessuno e non tocca niente, tranne dei fogliettini che porta con lui. Giungi quindi alla conclusione che si tratta di un ologramma. Bisogna dire però che, chi l'ha programmato ha fatto un buon lavoro, non tanto dal punto di vista estetico, quanto dal punto di vista della simpatia. Insomma, non ti delude.