Sì, in questo momento tu sei il rappresentante degli aspirapolvere Cocksucker, che ha suonato alla porta della signora Smith, e che ha attaccato un bottone a non finire che parte dall'iperspazio e arriva fino a Adamo ed Eva passando solo ed esclusivamente per l'aspirapolvere Cocksucker, e la signora lo sta acquistando, vedi? Sta indicandoti la presa e ti aiuta perfino a mettere in terra quel fottuto pesante panzone di Aristotele, e mentre tu ti ingegni con la sega, sfuriando e struciolando intorno, lei ti guarda, non corre via urlando, no, ti guarda, ti sta a guardare, aspetta anche lei, aspetta di scoprire lo scrigno delle fate, perché è convinta che l'aspirapolvere Cocksucker succhi anche il culo alle mosche, capisci? E tu strucioli e strucioli, e durante una breve interruzione senti un rumore e ti metti all'erta, e le dici guardi signora che la sua vita è ancora in pericolo e che se lei non mi aiuta anche dovessero prendermi io la farò fuori una volta uscito di prigione, e non creda comunque di farla franca, perché i comunisti combattenti miei compagni mi tireranno fuori di galera e anche se lei cerca scampo, non ne avrà, perché è l'Ira stessa che ci finanzia e metteranno una bomba qui al Library Shop del Trinity College, e dunque lei capisce che non può fare a meno adesso di andare giù a vedere che cosa è questo rumore dannato, e se c'è qualche sbirro di un polizei sa che cosa deve dire. E la senti andare giù precipitosamente per le scale e ridere e scherzare con qualcuno, e senti le parole "benissimo" e "benissimo" ripetute e ripetute, e alla fine niente. Alla fine lei che ritorna, che non dice nulla e ti fa cenno di continuare. O dio, diospino! Tu infuri sempre più sul piedistallo di Aristotele, e ti incazzi, perché è come se stessi vincendo una partita perdendone un'altra nel contempo. Non puoi permetterti di perdere, adesso, adesso che hai vinto a questo modo. Avanti, fate di merda! Avanti, Irlanda dei miei due coglioni! Fai vedere chi sei! Ridi, cazzo come ridi. Ride anche la signora. Cocksucker, signora Smith: aspirapolvere Cocksucker. Lo troveremo, lo scrigno, Ma che cosa stai segando, imbecille? La cima? Sega la pancia, no? La pancia sarà vuota, speriamo, avrà un piccolo spazio vuoto da qualche parte. Sì, bussa dunque in giro, senti dov'è che suona diverso, e poi vai piano, idiota, se no seghi anche lo scrigno. Ecco, l'hai trovato, il vuoto, presto perché la tua cliente comincia a dare segni d'impazienza, è delusa, capisci, il tuo pubblico è deluso, comincia a non credere più nell'aspirapolvere, l'incanto è minacciato. Avanti allora, piano, piano, e parla, parla perché la signora è in sospetto adesso, ha bisogno di succhiare parole, di intrecciarsi di nuovo alla tua trama. Ma a questo non avevi creduto nemmeno tu, a questo coso che adesso ti appare nella pancia squarciata del piedistallo non avevi creduto, in fondo, vero? Questo ti dev'essere ammannito da qualche altro attore di cui tu a tua volta sei spettatore, altrimenti non sai come spiegartelo. Un libro minuscolo, che non è scritto in gaelico, no, e nemmeno in ebraico, aramaico, greco o persiano. Un libro piccolissimo con un'unica miniatura in copertina: occhi verdi in campo rosso. Signora, ha visto com'è buono l'aspirapolvere Cocksucker? Anche la signora è commossa, e ride con te.

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La signora ha tirato su la saracinesca e ti ha lasciato uscire come se tu fossi Lancillotto e lei Ginevra. Tu hai percorso tranquillo Front Square con la tua sega nella sportina di plastica e il tuo libretto in tasca, e sei arrivato al West Front del Trinity, hai salutato il custode all'ingresso, hai giracchiato qua e là, finché ti sei trovato senza accorgertene in O'Connell Stret, hai attraversato il ponte e poi hai preso l'autobus 14 per Trinity Hall. Hai comprato una birra e un plum-cake al negozio, hai salutato le cornacchie nel parco, salito i gradini, fatto un cenno al portiere di notte, inforcato le scale per la tua stanza 44. Hai mangiato il plum-cake e bevuto la birra, con gli occhi fissi sull'edera del davanzale, poi sei andato a letto col tuo libro serrato tra i peli del petto e la giacca del pigiama e non ti sei nemmeno chiesto che cosa stia facendo adesso Eileen nel suo sacco a pelo sulla spiaggia. O sì, forse hai detto ridendo: - Eileen, ti stai per caso masturbando?

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