Può darsi che nella maggior parte dei componenti il fandom non vi sia professionalità, il fatto ha la sua logica trattandosi di un ambiente animato da appassionati che nella vita fanno tutt'altro, ma quanti hanno "pescato" nel fandom per i propri interessi? Quanti "professionisti" approfittando del fandom hanno portato avanti pubblicazioni per nulla gratuite? Io rammento con piacere Briatore che, quando pubblicava qualcuno sulla sua Pulp lo pagava, appartenente o no al fandom, e forse per questo la sua eccellente pubblicazione è durata poco. Ho sempre pensato che ci sia stata e ci sia attualmente una categoria di "professionisti" della fantascienza che ha tutto l'interesse a tenere il fandom con la testa bassa e ad avvilire qualsiasi tentativo di emergere. Io facevo parte del fandom e me ne vanto e se non ci faccio parte anche adesso non è perché sono diventato un professionista, ma perché non ho la possibilità di frequentarlo.

Che ci volete fare, sono un vero appassionato.

Negli anni Novanta la tua produzione è molto diminuita, anche se in effetti anche lo stesso fandom è sostanzialmente mutato. Non credo però che sia diminuita quella spinta interna che ti portava a scrivere, ma piuttosto che gli impegni della vita ti abbiano costretto a limitare il tempo dedicato alla scrittura. E immagino che per te non sia stato facile.

Sono diminuite le mie pubblicazioni, non la mia produzione. Ho molti racconti inediti da qualche parte e tanti che non completo perché mi mancano le ragioni. Anche se sono mutati i momenti in cui scrivo. Con la mia professione che è libera soltanto a parole, la famiglia aumentata e altri impegni in campo letterario - sono redattore de La Vallisa, la rivista di letteratura più longeva d'Italia, oltre ad essere impelagato in conferenze e corsi di narrativa nelle scuole, manifestazioni varie in tutt'Italia, ecc. ecc. - mi impediscono di dedicarmi alla pubblicazione dei miei lavori come vorrei. Ma sarà davvero un danno? Ai posteri l'ardua sentenza! Scherzi a parte scrivo sempre, come detto non ne potrei fare a meno, ma seguo altri canali, specie quelli al di fuori della fantascienza. In una intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno ho detto che vista la grande difficoltà di portare i lettori nel nostro mondo, porto il nostro mondo ai lettori, quindi pubblico SF, fantasy, ecc. ne La Vallisa e in altre riviste non specialistiche, faccio concorsi non di SF con racconti di SF, leggo racconti miei in qualsiasi occasione. Vi assicuro che l'effetto è straordinario. Perché faccio scoprire la fantascienza a tantissima gente che pensa si tratti solo di dischi volanti.

Prima di tornare al Premio Urania, facciamo una breve carrellata dei numerosi altri premi che hai vinto: ci sono due premi Italia nella categoria racconto, nel 1991 e nel 1995, e poi mi ricordo bene un premio SOC (quello che poi sarebbe diventato il Courmayeur); me lo ricordo bene perché io arrivai secondo dopo di te... e poi?

Come non ricordare il tuo Uno, Nessuno, Centomila! Credo proprio che meritasse anche lui quel premio.

Per quello che mi riguarda, come accennavo prima, ho fatto molti concorsi di narrativa NON specifici del nostro genere, ottenendo risultati piacevolmente inaspettati. Ho vinto - primo premio intendo - una ventina di concorsi vari (Ercole Labrone, Gurgos, Città di Andria, Il Castello d'oro, La Penna d'oro, il Palummo - molto importante da queste parti - Il Santa Margherita Ligure, così a memoria, e molti altri), senza contare le innumerevoli volte che mi sono piazzato tra i primi tre o finalista. Erano premi che vincevo due volte, perché arrivavo primo... con un racconto di fantascienza.